Legambiente, i dati inquietanti delle spiagge campane: ogni 100 metri 43 bottiglie di plastica
Mag 21, 2019 - Letizia Abete
Immagine di repertorio
Nonostante le leggi sull’inquinamento, le continue ed incessanti campagne di sensibilizzazione, le raccolte straordinarie ed i progetti per migliorare la qualità dell’ambiente, come le ordinanze di numerose città italiane contro l’uso della plastica, essa continua ad invadere i mari e gli oceani, soffocando l’habitat ed aumentando l’inquinamento. Legambiente ha quindi optato per una capillare indagine a campione tra le provincie di Caserta, Napoli e Salerno: Beach Marine Litter 2019.
Inquietanti i dati emersi dall’indagine di Legambiente: tre rifiuti per ogni metro, e soprattutto plastica, di ogni dimensione e colore. Per un totale di 18.744 rifiuti disseminati in poco più di 170 mila metri quadri monitorati, in 29 spiagge campane. E’ emerso che la plastica è il rifiuto più presente (l’83% del totale dei rifiuti rinvenuti, più della media nazionale), seguita a ruota da vetro e ceramica (4%), legno trattato (4%) e carta e cartone (3%).
Resta significativo il problema dei mozziconi di sigarette, così come i cotton fioc in attesa che vengano realmente sostituiti da alternativa biodegradabile, come pure sarebbe obbligatorio dallo scorso gennaio. E mentre sono sempre di più i Comuni che bandiscono il monouso, l’indagine racconta che ogni 100 metri di spiaggia si trovano 30 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 43 bottiglie di plastica.
Sotto accusa, dunque, la cattiva gestione dei rifiuti urbani, la “carenza dei sistemi depurativi” nonchè l’impatto che tutti questi rifiuti hanno sulle specie animali che abitano i nostri mari. Infatti, questi rifiuti possono intrappolare, ferire o essere ingeriti. L’ingestione dei rifiuti di plastica, in particolare, provoca soffocamento, malnutrizione ed esposizione alle sostanze tossiche contenute o assorbite dalla plastica.
Qualche dato nel dettaglio? Su 2234 rifiuti censiti sulla spiaggia di Marina Grande di Bacoli il 94% è rappresentato da plastica; nel casertano presso la spiaggia Oasi dei Variconi su 1446 rifiuti censiti il 90% riguarda la plastica. Sulla spiaggia di Cristoforo Colombo di Salerno dove su 1031 rifiuti trovato 88% riguardano la plastica.
“Negli ultimi anni – afferma Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania – ci siamo concentrati sullo studio delle plastiche spiaggiate e galleggianti, per capire la natura del problema e valutare la provenienza stessa del rifiuto. La leadership normativa dimostrata dal nostro Paese, seppur apprezzabile non basta. Siamo stati i primi paesi in Europa a mettere al bando gli shopper in plastica, e abbiamo anticipato la direttiva europea per i cotton fioc di plastica e le microplastiche nei prodotti cosmetici. Ora però è il momento di alzare l’asticella e recepire al più presto la nuova Direttiva europea con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi. In Campania sono tante le amministrazione virtuose che hanno messo la bando la plastica monouso. È questa la strada giusta“.