Napoli – La notizia di hackeraggio di ieri, con gli annessi arresti di due uomini, oggi ha portato alla luce importanti novità. I due infatti sono accusati di aver ripreso del materiale riservato ai PM italiani, tra cui anche la procura di Napoli.
La notizia è di questa mattina, D. F., nato a Locri 46 anni fa, amministratore di fatto della E-surv, la società proprietaria della piattaforma informatica Exodus; e S. A., 42 anni di Catanzaro, direttore della infrastruttura It di E-Surv, avrebbero reso noti dei materiali top secret, e per questo condannati agli arresti domiciliari.
Non è la prima volta che si sente parlare di hackeraggio, ed anche in questo caso chiunque con l’accesso ad internet poteva accedere alle notizie di 898 persone cui è stata svelata la vita.
Già, perché oggi come oggi il web è il nostro diario moderno, il nostro computer conosce tutti i nostri segreti.
Rubarli significa privare qualcuno della privacy. Fortunatamente l’inchiesta si sta svolgendo velocemente e queste centinaia di persone hanno salvato, almeno in parte i loro dati.
Fatto ancor più grave di aver rubato l’identità di quasi mille persone, è che i due indagati hanno rallentato delle indagini delicate molto importanti, quindi c’è l’aggravante di ostacolare le indagini.
Il mondo del web è pericoloso e bisogna fare sempre molta attenzione.