Il legale di Antonio Fuoco, l’uomo condannato lo scorso 8 aprile per il maltrattamento e l’uccisione della cagnolina Chicca, ha depositato il ricorso in appello contro il verdetto.
Come ci si poteva aspettare il rappresentante di Fuoco ha depositato il ricorso lo scorso 20 maggio. La sentenza è stata esemplare, l’avvocato difensore non si aspettava che il verdetto fosse addirittura più pesante della richiesta.
Condannato ad un anno e nove mesi di reclusione dal giudice Paolo Valiante, supera infatti la richiesta dei 16 mesi del pubblico ministero.
A sostegno della piccola cagnolina rimasta uccisa, è nato un comitato dal nome “Uniti per Chicca“. Tale comitato, vista l’esigenza di una giustizie celere, auspica una rapida fissazione dell’udienza in appello per poter così far giustizia sull’accaduto.
Negli ultimi anni sembra che stia crescendo la considerazione di condannare questi atti criminali, per questo motivo che una condanna a ventuno mesi di reclusione è un segnale molto forte. Oltre a fungere da importante deterrente, ribadisce la necessità di denunciare sempre tutti gli episodi di violenza nei confronti degli animali.