Dormire è una delle funzioni biologiche più diffuse in natura. Dal piccolo insetto al grande Orso Bruno il sonno sembra essere un punto che accomuna animali e umani. Ma che funzione ha? La scienza si occupa da anni di questo strano fenomeno, ma via via che la ricerca procede si fa sempre più chiarezza. Ad oggi è chiaro che il sonno non ha una sola funzione, ma molteplici!
Sonno e veglia
Di mattina siamo svegli e di notte dormiamo, o meglio, la nostra vita si divide ciclicamente tra veglia e sonno oscillando tra la consapevolezza del mondo esterno e la sua parziale inconsapevolezza. Durante la veglia viviamo attivamente la nostra vita utilizzando varie parti del nostro encefalo e coinvolgendo anche le funzioni motorie.
Durante il sonno il corpo e la mente entrano in uno stato particolare dove la mente compie esperienze consce interne identificabili come sogni, mentre il corpo è quasi totalmente inattivo. Questo stato di parziale incoscienza può essere comunque interrotto.
Dormire consuma energia
Dopo una bella dormita ci sentiamo rilassati e pronti ad affrontare una bella giornata impegnativa, eppure quando ronfiamo il nostro encefalo mostra un’attività accentuata rispetto alla veglia. Durante il giorno consumiamo energia perchè ci muoviamo, pensiamo, interagiamo con altre persone, mentre durante il sonno avviene tutto l’opposto. Dal punto di vista energetico non è così! Il sonno consuma molta energia, inoltre la captazione dell’ossigeno risulta addirittura superiore ai livelli normali durante lo stato di veglia.
Il sonno si misura con i tracciati elettroencefalografici o EEG ed in base ad essi si è visto che esistono 2 tipi di sonno! Quello ad onde lente ed il sonno paradosso, (che corrisponde alla cosiddetta fase REM). Il primo si divide in 4 stadi con onde lente e molto ampie. Il sonno gradualmente passa in 30-45 minuti dal primo al quarto stadio per diventare paradosso. Il tracciato cambia diventando molto simile a quello di un individuo sveglio! I due tipi di sonno si alternano, talvolta si passa dal sonno a onde lente a quello paradosso e talvolta succede il contrario.
Il sonno e i sistemi neurali
Durante il sonno si attivano specifiche aree del cervello, per essere più precisi, il sonno coinvolge 3 zone. La prima è sicuramente molto importante durante la veglia ed è chiamata sistema di attivazione che si trova nel sistema reticolare attivante. Questa è un’area che si trova nel tronco encefalico e ci aiuta a dirigere l’attenzione verso eventi specifici.
La seconda zona è chiamate centro del sonno a onde lente e si trova nell’ipotalamo, un’area del cervello importantissima per le funzioni cognitive. Qui si trovano i neuroni di addormentamento e sono quelli che ci permettono di entrare nello stato di dormienza. Infine la terza area è quella del centro del sonno paradosso che si trova nel tronco encefalico e contiene i neuroni di addormentamento REM che sono attivi proprio durante il sonno paradosso.
L’uomo passa un terzo della sua vita a dormire! Sappiamo che il sonno è estremamente necessario, ma non ne sappiamo il motivo! Ci sono delle evidenze che indicano un cambiamento di attività nervosa e non una sua diminuzione come invece si pensava un tempo. Il sonno sembra inoltre non avere una sola funzione. Molti studi sono a favore della tesi che esso funga da tempo di ricarica per l’encefalo.
In pratica durante il sonno il nostro cervello riequilibra i processi biochimici e fisiologici che si sono scompensati durante la veglia. Secondo questa ipotesi il sonno ad onde lente servirebbe a quantificare gli errori che nel sonno paradosso vengono corretti. Proprio per questa funzione, il sonno sembra essere importantissimo per l’apprendimento ed il consolidamento della memoria.
Questo spiegherebbe perchè un neonato ha bisogno di fare più ore di sonno rispetto invece ad un adulto. Un neonato ha un encefalo che si sta sviluppando ed è in continuo cambiamento subendo quindi continue modifiche, e durante il sonno le modifiche vengono consolidate.
In conclusione sappiamo che il sonno è necessario, perchè quando non si dorme per più giorni risulta difficile essere lucidi e attenti nelle ore di veglia! Si pensa che sia un metodo per ricaricare il cervello, ma una risposta definitiva purtroppo non esiste ancora. Riusciranno i ricercatori a risolvere questo spinoso dilemma? La speranza è l’ultima a morire.
Fonti
“Fisiologia umana. Dalle cellule ai sistemi” autore Lauralee Sherwood editore Zanichelli
“Principi di fisiologia” autori Berne e Levy editore Elsevier Masson