Nel giorno del venticinquesimo anniversario dalla morte di Massimo Troisi, vogliamo raccontarvi dell’“altro Troisi”, il suo “doppio” come lo chiama il regista Michael Redford.
Si chiama Gerardo Ferrara, cilentano di Sapri, che vestì i panni di Troisi ne “Il Postino”. Insegnante di educazione fisica, Gerardo fu la controfigura di Massimo nel suo ultimo film, che senza di lui non si sarebbe mai concluso.
E’ la storia di un’amicizia pura e profonda, anche se durata poco. Gerardo decise di chiamare il figlio Massimo, come quell’uomo entrato nella sua vita all’improvviso e che ancora a distanza di anni porta nel cuore.
“Il film era iniziato da qualche mese, – raccontò al quotidiano.net – c’era la necessità di dare un po’ il cambio a Massimo, che non poteva reggere le scene in bicicletta. Fui contattato da un giovane della produzione del film. Mi conosceva e volle una mia foto. Pensavo fosse uno scherzo, due giorni dopo mi chiamarono a Roma. Era l’inizio di aprile del 1994“.
“Le scene in bicicletta e molti campi lunghi sono stati girati da me al posto di Massimo. – continuò – L’ultimo ciak lo battemmo il pomeriggio del 3 giugno a Procida. Mentre andava via, lanciò a tutti noi un saluto strano: ‘Vi amo tutti, non dimenticatevi di me’. Il giorno dopo morì“.
E poi raccontò di una dedica fattagli da Massimo: “A Gerardo per la pazienza e l’abnegazione con le quali ha reso più piacevole e meno faticoso il mio lavoro’. Poi mi resta il ricordo, questo sì davvero materiale e indelebile, di un’amicizia vera e meravigliosa, durata purtroppo troppo poco“.