Napoli – Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la sentenza per alcune persone accusate di aver rilasciato permessi di soggiorno dietro compenso.
Sono state consegnate anche alcune agende sequestrate agli indagati durante le perquisizioni su cui sono riportate decine di numeri di pratica in corrispondenza a somme di denaro.
Il Tribunale è venuto a conoscenza della vicenda, lo scorso maggio, dopo aver arrestato uno dei sospettati durante un blitz, Mounir Grinè. Il soggetto ha confessato tutto perché resosi conto che in tal modo entravano in Europa soggetti legati al terrorismo.
Il signor Grinè è stato fondamentale nell’inchiesta, era infatti il domestico di uno dei poliziotti arrestati. Grazie alla sua confessione infatti si è riusciti ad avere un quadro completo.
Per questo motivo il Tribunale ha deciso di confermare il carcere per F. S., di anni 44, rifiutando la richiesta dei domiciliari. Scagliola era un poliziotto coinvolto nell’indagine dei permessi di soggiorno ad extracomunitari.
Stessa sorte è toccata ad un altro dei sospettati, S. F., detto “Samuele”.
Lunedì l’ultimo step legato a questa storia, il Tribunale emetterà la decisione in merito al ricorso di altre due indagati.