La Terra dei Fuochi è un problema di tutti. Già il solo pronunciare la parola spaventa, per non parlare delle conseguenze che questa situazione comporta all’ambiente e all’umanità intera. Un problema radicato, difficile da estirpare, che troppo spesso viene trascurato e dimenticato. E che per troppi anni è stato sottovalutato, rinforzando così la sua forza mortale e distruttiva.
Un ultimo report incentrato su questo gravissimo problema è stato pubblicato da “Sentieri”, dell’ l’Istituto Superiore di Sanità. In questo report , che non è altro che lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, vengono svelate crude realtà sull’incidenza di tumori e mortalità nei siti interessati, che ne sono 45 siti e includono 319 Comuni, su un totale di circa 8mila Comuni italiani, con una popolazione complessiva di 5.900.000 abitanti.
Dallo studio possiamo ricavare dati agghiaccianti, come conferma Il Fatto Quotidiano. Il primo che riguarda il nostro Meridione è che circa 2 milioni di abitanti coinvolti in quanto residenti in questi siti inquinati sono soltanto ed esclusivamente campani, per una percentuale quindi di oltre il 30% dei cittadini italiani coinvolti.
Ad aggravare una situazione ancora più pericolosa è che per la prima volta è stato studiato lo stato di salute di adolescenti e bambini. Da questo studio ne è uscito fuori che nel primo anno di vita è registrato un eccesso di 7mila ricoveri, 2mila dei quali per condizioni di origine perinatale. Invece in età pediatrica i ricoveri sono 22 mila, per cause dovute all’asma o a patologie tumorali.
In particolare nella fascia di età comtresa tra o-24 anni l’incidenza di tumori è aumentata del 9% e riguardano molto spesso: sarcomi dei tessuti molli nei bambini, leucemie mieloidi acute nei bambini e nei giovani adulti, linfomi non Hodgkin e tumori del testicolo in giovani adulti. Oltre ad altre patalogie molto diffuse che colpiscono indistintamente tutti coloro che vivono in questi siti critici, come: mesotelioma maligno, tumori maligni del polmone, del colon, dello stomaco, e alle patologie respiratorie benigne.
Inoltre questa incidenza tumorale si registra in siti con presenza di impianti chimici, petrolchimici e raffinerie, e nelle aree nelle quali vengono abbandonati rifiuti pericolosi, in particolare il litorale domitio-flegreo, che coinvolge 1,5 milioni di abitanti e l’area del Vesuviano, con circa 800mila abitanti.
Insomma, la conclusione di questo studio è proprio quella che tutti sappiamo già: in Campania si muore di tumore perchè la nostra terra è inquinata.