Il Pd incalza Borriello, oggi in Procura: “Non può fare il sindaco!”


La campagna elettorale di Torre del Greco si sta facendo caldissima con la sfida tra l’ex sindaco Ciro Borriello e la candidata del Pd, Loredana Raia. Quest’ultima, spacciata sulla carta dopo il primo turno, prova a sovvertire i pronostici con una campagna che in queste ore sta diventando infuocata.

Di recente nella città del corallo sono apparsi dei manifesti (molti dei quali bisogna dire appesi dove non dovrebbero e quindi abusivi) nei quali si accusa Ciro Borriello di una sua simpatia nei confronti dei Casalesi, intesi come esponenti del clan e non dei cittadini di Casal di Principe.

Accuse che si basano sul fatto che il possibile futuro sindaco di Torre del Greco è indagato per abuso d’ufficio e sottrazione di atti. Il comitato di Loredana Raia quest’oggi incontrerò il Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Torre Annunziata e il Prefetto di Napoli. Nella nota che segue viene spiegato il motivo:

Domani (oggi, ndr), martedì 3 giugno 2014, una delegazione di parlamentari del  Partito Democratico e di Centro Democratico, tra cui il senatore Enzo  Cuomo e  i deputati, Salvatore Piccolo,  Nello Formisano Luisa Bossa, incontrera’ il Procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico, e il Prefetto di Napoli, Francesco Musolino, in relazione alle vicende politiche di Torre del Greco, dove si sta svolgendo la campagna elettorale per il ballottaggio alla carica di sindaco tra Loredana Raia e Ciro Borriello.

In particolare, i parlamentari chiederanno al Procuratore Pennasilico di impedire che un imputato per i reati previsti dagli articoli 490 e 323 cp (sottrazione atti veri e abuso ufficio), qual e’ attualmente Ciro Borriello, possa accedere agli atti comunali, eventualmente inquinando le prove, o sottraendole, o reiterando il reato, prima che il tribunale abbia stabilito se e’ colpevole o innocente, nel caso in cui questi venisse eletto primo cittadino di Torre del Greco”, prosegue la nota. “Allo stesso tempo, chiederemo al Prefetto Musolino, nel caso di nomina di vicesindaco da parte dell’imputato Borriello eventualmente divenuto sindaco e che fosse successivamente interdetto dai pubblici uffici come previsto dalla legge, di procedere celermente allo scioglimento del Consiglio comunale, non potendo consentire che la citta’ sia amministrata da un vicesindaco non eletto dal popolo, che svolga le funzioni di sindaco per il periodo di tempo compreso tra uno e 5 anni, cosi’ come stabilisce la pena accessoria dell’interdizione per i reati contro la Pubblica Amministrazione”. 


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