Un camionista di 31 anni durante il suo turno di lavoro, un ragazzo di 19 che pensa di togliersi la vita lanciandosi da un cavalcavia alto 8 metri, il caso. Questi i tre elementi che danno origine a una storia di tristezza terminata con un lieto fine.
Il suo nome è Gabriel Bocra Ionut, autista della Napolitrans insieme a sua moglie, che era lì con lui durante l’accaduto. L’uomo viaggiava sul suo mezzo che trasportava mozzarelle da consegnare entro le 8.30.
Sono le 5.30 del 14 giugno scorso e la polizia Stradale riceve una chiamata d’urgenza: c’è un ragazzo che minaccia di lanciarsi dal cavalcavia Gabbarella di Pozzuolo Martesana, comune della città metropolitana di Milano. Si tratta di un giovane diciannovenne del posto che, preso da chissà quali pensieri, scavalca la recinzione e si siede in un punto pericolosissimo in stato di evidente confusione.
Gli uomini della stradale bloccano il traffico e tra i “bloccati” c’è il mezzo di Gabriel. Il giovane camionista, in Italia da 8 anni (residente a Eboli), si avvicina al ragazzo e inizia a parlargli, gli dice cose semplici ma rassicuranti. Gli chiede, poi, di permettergli di aiutarlo a scendere, il ragazzo accetta e si affida alle braccia e al petto di quello sconosciuto, che lo attende in piedi sul rimorchio.
Accertatosi che il giovane non fosse più in pericolo, Gabriel ritorna sul suo camion e lascia il posto, come un angelo silenzioso senza la necessità di riconoscimenti, né proclamazioni.
Il camionista è stato contattato telefonicamente dai poliziotti della stradale di San Donato Milanese solo in un secondo momento, dopo essere risaliti alla società di trasporti salernitana presso la quale Gabriel e sua moglie prestano servizio. Ed è stato il titolare della Napolitrans, Gerardo Napoli, a metterli in contatto, mostrando il suo orgoglio ad avere uomini del genere nel suo staff.
Una piccola, ma bellissima storia di umanità che cancella la rigidità dei confini tra Nord-Sud- Fuori e Dentro Italia e ci mostra solo esseri umani con le loro forze e fragilità.