Video. Napoli, laurea honoris causa ad Alberto Angela: “Non merito tutto questo”
Giu 25, 2019 - Claudia Ausilio
Alberto Angela ha ricevuto la Laurea Magistrale Honoris Causa in Archeologia presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Era stato lo stesso rettore dell’ateneo ad annunciarlo pochi giorni fa per: “la straordinaria capacità di sintesi tra competenza e comunicazione, ovvero tra i valori della conoscenza scientifica e i metodi della trasmissione del sapere nell’Era dei nuovi media” (come si legge nella nota).
La cerimonia si è svolta presso la Sala degli Angeli dell’Università, durante la quale ha preso la parola il rettore Lucio d’Alessandro, il professor Antonio De Simone, la Professoressa Emma Giammattei, direttore del dipartimento di Scienze umanistiche, e poi lo stesso Alberto Angela con la sua lectio magistralis sul tema “Raccontare l’antico: immagini e storie dell’archeologia”.
Emozionante è stata la laudatio pronunciata dalla professoressa Giammattei di cui riportiamo qualche stralcio: “In tempi di sovraccarico di segni come si riconosce nella sostanza una biografia d’eccezione? Pur così esposta la biografia intellettuale di Alberto Angela possiede la fedeltà ad un compito esatto. Archeologia non è un magazzino di materiali, è l’interesse che muove uno studioso nell’appurare come sono andate le cose. La sua attenzione, nei tre giorni di Pompei ad esempio, va non ai morti ma ai sopravvissuti. Dietro di lui c’è un umanista contemporaneo, un ricercatore”.
“Non mi merito tutto questo, ho solo la fortuna di avere un potente mezzo come la televisione e penso a chi non ha questa fortuna ed è chino su papiri o in scavi“, ha dichiarato un emozionatissimo Alberto Angela.
“Io ho iniziato come voi studenti, ero a La Sapienza di Roma. Avevo la passione della conoscenza, sono stato anche alla Stazione Zoologica Dohrn di Napoli, – ha raccontato – però ho capito che ero più portato per la terra. Per dieci anni ho fatto scavi, facevo il volontario e lì ho imparato tanto, molto di più che dai libri. Ho imparato il mestiere lì. Volevo andare negli Stati Uniti, ma poi ho deciso di rimanere in Italia, nel mio Paese“.
“Uno dei primi servizi in tv è stato proprio su Pompei. – ha raccontato Angela – Qui il professore De Simone mi ha guidato e mi ha fatto capire la storia della città. Ancora oggi faccio un sacco di domande, come un bambino. Bisogna chiedersi sempre il perché. Come nella data dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Non poteva essere agosto, gli indizi portavano all’autunno”.
“Questi nostri programmi li facciamo in Italia, è tutto Rai, con maestranze Rai e servizio pubblico. – ha sottolineato – Il nostro Dna è legato ad una conoscenza antica, le nostre meraviglie sono frutto del nostro passato. Non è facile gestire questo patrimonio, ma bisogna farlo in maniera efficace, come ha fatto il professor Osanna. Noi abbiamo la fortuna di vivere nel Paese più bello, in qualunque luogo c’è una meraviglia. Io metterei tutta l’Italia nel sito Unesco. L’Italia ne ha più di tutti”.
“L’obiettivo del nostro lavoro in tv è quello di dare un’eco e dare voce al passato. Il futuro ha radici nel passato, non è solo un modo di dire“, ha concluso Angela.