Universiadi 2019 di Napoli, dal comune cantano vittoria: chi ha veramente finanziato
Giu 26, 2019 - Salvatore Russo
Fiumi di milioni per l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina. L’Italia in festa, un po’ meno per la trentesima edizione delle Universiadi 2019 di Napoli. In bilico fino a pochi mesi fa, poi la svolta in un incontro tra le istituzioni locali e rappresentanti del Governo ha impedito uno smacco che avrebbe significato la totale sconfitta di Vincenzo De Luca e Luigi De Magistris.
Appena un anno fa il sottosegretario leghista Giorgetti suggerì di rinviare l’inizio delle Universiadi 2019 di Napoli per «difficoltà oggettiva». Confronto duro con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che, invece, ribadì con convinzione di mantenere gli impegni e superare lo stallo iniziale.
Diversamente da quanto accaduto per Milano con il Governo a cantare vittoria e pronto a finanziare la riuscita delle Olimpiadi, per Napoli l’esecutivo giallo-verde si defilò destinando le responsabilità alle istituzioni locali. La celebrazione dell’orgoglio nazionale per l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina fa il pari con il totale disinteresse per le Universiadi 2019 di Napoli. La Campania ha fatto da sola rischiando, non senza colpe, una figuraccia epocale.
La cronaca degli ultimi giorni racconta di un carro di vincitori che ad ogni fermata si carica di persone pronte a piazzare la bandierina per accumulare consensi in vista delle prossime elezioni comunali e regionali. Un carrozzone che scricchiola maldestramente fin quasi a cappottarsi.
Vincenzo De Luca festeggia, intestandosi gran parte dei meriti. In più dichiarazioni ha tenuto a precisare che i quattrini per la realizzazione dell’evento sono stati messi dalla Regione Campania. Vero sì, ma è necessario chiarire la provenienza dei fondi per l’intera manifestazione.
270 milioni, le risorse destinate alle Universiadi 2019 di Napoli servite per gli alloggi degli atleti e per tutti gli interventi strutturali sugli impianti sportivi destinati allo svolgimento delle gare. I soldi sono stati sbloccati il 24 aprile del 2016 con la firma sul “Patto per il Sud“ , avvenuto tra il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. L’accordo prevede un finanziamento pubblico pari a 2 miliardi e 700.000 euro ripartiti così:
- Infrastrutture (Dotazione complessiva – 1367,79 M€);
- Ambiente (Dotazione complessiva – 1.036,4 M€);
- Sviluppo economico e produttivo (Dotazione complessiva – 306 M€);
- Turismo, cultura e valorizzazione risorse naturali (Dotazione complessiva – 70 M€);
Vincenzo De Luca ha smistato le risorse statali e ha avuto il merito grazie alla vicinanza politica con Renzi di imporre le istanze della Campania fino alle stanze del potere nazionale.
In tale contesto risulta inesatta l’intestazione del merito a Luigi De Magistris per il rinnovamento dello Stadio San Paolo di Napoli. Una informazione rilanciata dalla fedelissima Assesora Alessandra Clemente con un post su facebook che ha suscitato non poche polemiche sia tra gli internauti ma anche con reazioni stizzite di molti esponenti della politica locale.
Uno scivolone pianificato che dopo giorni ha prodotto un effetto boomerang sulla Giunta di Napoli, con la Clemente in primis a raccogliere i cocci di una magra figura. E’ necessario ricordare che Luigi De Magistris provò a finanziare i lavori dello Stadio San Paolo. Chiese i fondi in prestito al Credito Sportivo. Una vana speranza, perché la Corte dei Conti bloccò la proposta del sindaco, in quanto il Comune non poteva ulteriormente esporsi a debiti.
E’ però da attribuire al Comune di Napoli la fase esecutiva e progettuale del rinnovamento del San Paolo. Cantano vittoria nei pressi di Palazzo San Giacomo, perché ognuno tenta di rimanere su quel carro della vittoria provando a buttare giù i contendenti. Dimenticano che la cooperazione tra le istituzioni sarebbe un motivo di vanto e non di vergogna.