In meno di 48 ore, l’Italia perde due giganti della cultura, prima Andrea Camilleri e poi Luciano De Crescenzo.
La morte del poliedrico artista napoletano ha suscitato grande dolore nel popolo, tanto che il Sindaco della città, Luigi de Magistris, ha proclamato lutto cittadino per i funerali.
La grandezza di De Crescenzo stava proprio nel suo essere aperto al diverso, ma sempre ben radicato nelle sue radici che, in modo molto poetico, ha narrato nei suoi film, libri e interviste.
Oggi, 19 luglio, i parenti, gli amici di una vita incontrati dentro e fuori dal set, nella vita culturale che ha animato i giorni di questo pensatore, ma anche la gente comune, si sono riuniti per un ultimo saluto.
Via vai in Campidoglio per la camera ardente del grande intellettuale napoletano morto ieri a 90 anni a Roma.
Accanto alla bara poggiata su un drappo con il tricolore italiano, nella sala della Protomoteca, esposta una foto in primo piano dello scrittore, ritratto vicino a una statua classica. Lui, che aveva tanto amato e studiato quella classicità.
Molti hanno sentito il bisogno di rendergli omaggio. Tra i primi a giungere al feretro il vicesindaco di Roma e assessore alla Cultura Luca Bergamo. La sindaca Virginia Raggi ha inviato una corona.
Profondamente commossi, Renzo Arbore e Marisa Laurito, che sono stati non solo colleghi ma anche grandi amici di De Crescenzo. Proprio in virtù di questa grande amicizia, i due lo hanno accompagnato fino alla fine, insieme alla figlia Paola, al genero e alla sua storica segretaria.
A dare il loro ultimo saluto, anche Roberto D’Agostino, Michele Mirabella, il maestro Valerio Mazza, Andy Luotto, e la conduttrice Mara Venier.
Il funerale si terrà domani alle 11:30 nella Basilica di Santa Chiara a Napoli. Lì, nel cuore del centro storico della sua Napoli. Chissà se in quella storica chiesa napoletana riecheggeranno le sue parole:
“A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana”.