Opere d’arte trafugate da una banda criminale napoletana: quattro i domiciliari
Lug 26, 2019 - Marco Ciotola
COSENZA – Furti di opere d’arte per un valore di oltre un milione e mezzo di euro. Questa mattina, il comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Cosenza, in sinergia con i colleghi di Roma, Napoli, Bari, Perugia, Firenze, Monza e Torino e dell’Arma territoriale di Siracusa, hanno disposto quattro arresti domiciliari e ben 20 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti colpevoli della ricettazione di opere d’arte per la successiva compravendita nel mercato internazionale, senza nessuna autorizzazione da parte del MIBAC.
L’operazione, denominata “Antiques”, ha interessato la commercializzazione illecita di dipinti, sculture, ceramiche e porcellane da rivendere nelle principali fiere estere, soprattutto in Francia (Avignone e Montpellier). A capo dell’organizzazione, una banda criminale con base nel napoletano e ramificazioni in provincia di Brescia. Le indagini, infatti, sono state svolte in ben 12 comuni italiani: Napoli, Torre del Greco, Arzano, Melito di Napoli, Sant’Antonio Abate e Ischia nel napoletano, Brescia e Castrezzato nel bresciano, Reggio Calabria, Catania, Isola del Liri in provincia di Frosinone e Grana in provincia di Asti.
I domiciliari di stamattina sono il frutto di investigazioni avviate nel novembre del 2015 a seguito di un controllo in un negozio d’antiquariato di Reggio Calabria e rinforzate dall’utilizzo della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti e coordinata dal Tpc.
Tra le opere recuperate spicca un dipinto della Scuola Napoletana del ‘700, raffigurante la “Madonna con Bambino. L’olio su tela, è stato trafugato nel 2014 da un palazzo di Arcevia (Ancona). Le indagini, inoltre, hanno permesso di sequestrare, al valico di Ventimiglia, oltre un centinaio di pezzi d’antiquariato, soprattutto pregiati elementi di arredo antico, trasportati in dall’Italia alla Francia per mezzo di furgoni noleggiati.