La tragica storia del carabiniere ucciso continua a non dar pace a tutta la sua famiglia ed in particolare a sua moglie. Rosa Maria Esilio ha soli 33 anni ed aveva trovato in Mario l’amore della sua vita. Rosa chiede giustizia, e la vuole con il massimo della pena.
Tramite un’intervista a Il Mattino, la moglie del carabiniere ucciso nella notte tra il 25 ed il 26 luglio, racconta la sua storia d’amore.
Si sono conosciuti nel 2010, dopo che lui le aveva teso una corte serrata. Lei rimase subito impressionata dal suo carisma e dalla sua personalità. Entrambi sono nati e cresciuti a Somma Vesuviana ma lui da qualche anno viveva a Roma per lavoro. Ha avuto da sempre l’intenzione di far crescere lì la propria famiglia. Credeva che fosse una città ben più sicura della sua Napoli, dove è nato e cresciuto, e che conosceva quindi anche i suoi pericoli.
“Amava Roma, ha scelto di rimanere qui, anche per dare un futuro migliore ai figli. Ma era conscio dei pericoli della città, sono sotto gli occhi di tutti: mi veniva sempre a prendere la sera.”
Nel 2017 vinse il concorso per diventare brigadiere e l’anno successivo, nel 2018, iniziò la convivenza con Rosa. Dalle dichiarazioni della stessa moglie si nota quanto lei lo amasse e lo apprezzasse. “Pensava l’impossibile per tutti, si faceva in quattro per gli altri. Carismatico, energico anche in viaggio di nozze aveva creato il suo piccolo ambiente. Era buono, era unico. Ogni volta che usciva, facevamo Romeo e Giulietta: voleva che mi affacciassi alla finestra per salutarlo.”
Lei ha sempre temuto il lavoro del marito. Anche suo padre ha militato tanti anni nell’Arma e conosceva molto bene i pericoli. Tanto che ogni volta che Mario Rega Cerciello usciva per andare a lavoro, doveva prometterle che poi sarebbe tornato. Voleva rassicurazioni. Il carabiniere è un lavoro delicato ed il pericolo è dietro l’angolo.
Una storia d’amore bellissima, un matrimonio breve (soli 44 giorni) ma intenso. Una vita insieme spezzata. Il sogno infranto di costruire una famiglia lì a Roma. C’è tantissimo dolore, però Rosa Maria Esilio rimane lucida e richiede il massimo della pena per i colpevoli. L’ergastolo.