Palazzo San Giacomo, ieri pomeriggio, al suo esterno si è disputata una partita di calcio, protagonisti i bambini dello Spartak San Gennaro.
Non sanno dove allenarsi e per protesta hanno deciso di farlo proprio lì, a parlare per primo a Repubblica è Yuri, 9 anni: «Ci alleniamo due volte a settimana su un campo di pietra. E quando cadi, ti fai male. Vorremmo un terreno in erba sintetica. Vorremmo provare l’ebrezza di un campetto vero, in erba, ma va bene anche in terra battuta. Il mio sogno? Come tutti i miei compagni di squadra: diventare un calciatore».
Questo progetto, nato circa un anno fa vede partecipi i bambini, una trentina più o meno, provenienti da alcuni quartieri disagiati come Forcella o il Pallonetto, questi alternano gli allenamenti gratuiti tra i centri sociali “Scugnizzo liberato” a Salita Pontecorvo e il parco Ventaglieri allo “Sgarrupato”.
Gli allenamenti proseguono grazie ad alcune sottoscrizioni mensili fatte da persone dei quartieri suddetti e, grazie soprattutto a due allenatori che, volontariamente, senza nessun tipo di compenso, si prendono cura di questi piccoli, curando la loro attività sportiva che, spesso chi per motivi economici o altro non riesce a portare avanti.
Interviene Alfonso De Vito, leader dei movimenti in città : «Dopo l’Universiade, ci aspettiamo almeno le “Elementariadi”. È una battuta per dire che associazioni sportive no profit come lo Spartak San Gennaro possono esistere solo se c’è praticabilità dei luoghi dello sport. Invece in città i campi di calcio o sono privati e quindi costosi, quando va bene. Alla peggio sono pubblici ma purtroppo sono chiusi magari per mancanza di manutenzione o di gestione. Questi bambini hanno partecipato finora anche al mondiale antirazzista per dire che col calcio fanno anche un percorso sociale ed educativo. Ci vogliono 500-600 euro al mese da racimolare per fittare pulmini, comprare divise e palloni. Il Comune allora recuperasse almeno un campo per tutte le squadre che vogliono fare calcio no profit. Siamo disposti anche a offrire in cambio un campo scuola nel quartiere dove il Comune ci indicherà un campo».
Proprio ieri è stata ricevuta una delegazione dall‘assessore allo sport Ciro Borriello, il quale spiega : «Per i più piccoli dello Spartak, l’assessore Gaeta ha dato l’ok a un campetto nel parco dei Quartieri. Non pagheranno. Per i campi più grandi come il San Gennaro alla Sanità, il Caduti di Brema, l’Ascarelli, possono presentare una richiesta, la valuteremo anche se fuori termine visto che andava inoltrata entro il 31 marzo. Si tratta di servizi a pagamento, ma vedremo come fare per sostenere questo progetto sociale».
Speriamo bene per questi ragazzi che, come tanti, credono in un sogno ed hanno tutto il diritto di realizzarlo.