Giuseppe Moscati, la raccolta firme per eleggerlo Santo patrono del 118


Giuseppe Moscati, nato a Benevento nel 1880, è stato un medico italiano.

Moscati annullava ogni divergenza tra fede e scienza, risolvendo questo discusso accostamento in un unico fine: il conseguimento di un bene per l’uomo. Corpo e anima uniti in un unico obiettivo: raggiungere il benessere. Ricordato come il “medico dei poveri”, Moscati fu beatificato dal papa Paolo VI nel 1975 e canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1989.

La Chiesa ha le sue logiche e regole, stando ad esse si diviene Santi dopo aver “praticato virtù a livello eroico” oppure aver partecipato almeno a un evento miracoloso. C’è bisogno, inoltre, di un secondo miracolo per giungere al riconoscimento della vera e propria santità. Alla figura di San Giuseppe Moscati sono legati ben 3 miracoli.

Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistemi 118 (Sis 118), ha avviato un’iniziativa che coinvolge il nome del Santo. Tale iniziativa parte da Taranto, città in cui vive Balzanelli, e prevede una raccolta firme affinché Giuseppe Moscati venga riconosciuto Santo Patrono del 118 e dell’emergenza sanitaria nazionale.

Moscati, ricorda Balzanelli su Il Denaro:
“È l’antesignano dei sistemi di emergenza preospedalieri il vero progenitore del 118. Assolutamente sconcertante, per la realtà culturale dell’epoca in cui è vissuto, la capacità che aveva di alternarsi incessantemente, con ritmi di lavoro massacranti, da un lato, in ospedale, quale direttore di clinica medica dell’ospedale degli Incurabili di Napoli, dall’altro, uscendo sul territorio”.

“Interventi che avvenivano a qualunque orario, di giorno e di notte, ogni qualvolta Moscati era sollecitato ad intervenire su pazienti gravissimi, anche non trasportabili, sempre gratuitamente, anche mettendo a repentaglio la propria vita, come accadde nel corso di una maxiemergenza, quando, nell’aprile del 1906, nel corso di una eruzione del Vesuvio, si recò personalmente a Torre del Greco provvedendo a coordinare e ad effettuare in prima persona l’evacuazione di un ospedaletto, sino all’ultimo malato, poco prima del crollo”.

A sostenere l’iniziativa una delle più prestigiose Istituzioni sanitarie nazionali, il Campus Biomedico di Roma.


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