Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli ha disposto il rinvio a giudizio per il parcheggiatore abusivo che aggredì Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi. Finalmente, la magistratura inizia a muoversi contro una delle piaghe del capoluogo campano.
“La nostra battaglia contro gli estorsori della sosta prosegue. Fate come noi, denunciateli! Sarebbe stato tutto più facile se Salvini avesse reso operativa la norma che permetteva di arrestarli”,scrive Borrelli sulla sua pagina Facebook. Ma, il parcheggiatore abusivo che aggredì il consigliere regionale dei Verdi, il 15 settembre di due anni fa, è rinviato a giudizio. “Il delinquente mi prese a schiaffi – si legge sul post di Borrelli – mentre riprendevo la sua attività illegale. Il giudice ha evidenziato come non sussista alcuna violazione della privacy nel documentare delle attività criminali su suolo pubblico. Viene meno dunque il mantra dei delinquenti che invocano il rispetto della riservatezza quando sono ripresi per continuare a fare i propri comodi. Il rinvio a giudizio del parcheggiatore è una prima vittoria nella nostra battaglia contro questi criminali”.
Francesco Emilio Borrelli sulla sua pagina Facebook fa sapere che finora i parcheggiatori denunciati sono 26 e segnalati altri 37. “Abbiamo individuato un estorsore della sosta addirittura all’interno del porto di Napoli, in corrispondenza della calata di Porta di Massa. Restiamo in attesa di un intervento legislativo che permetta di arrestare gli estorsori. Le nostre battaglie sarebbero state più semplici e immediate se l’oramai ex ministro dell’Interno Salvini si fosse dato una mossa ad approvare i decreti attuativi della norma che ne permetteva l’arresto”, conclude il consigliere regionale che sta preparando un dossier da presentare in Procura. Una prima importante decisione, dunque, contro l’esercito di estorsori, che da troppo tempo fa da padrone tra le strade di Napoli. La magistratura, dopo così tanto tempo, si muove contro i parcheggiatori abusivi e si spera non sia l’ultima volta.