Buone notizie per coloro che hanno ricevuto una formazione da educatori. In queste ore si stanno svolgendo le assunzioni di 70 educatori/educatrici a tempo indeterminato per i nidi del Comune di Napoli. Sei di questi nidi, realizzati con i fondi PAC, saranno internalizzati proprio grazie al piano assunzionale.
“Mentre il rapporto di Save the Children focalizza l’attenzione sulle disparità tra le diverse regioni del Paese nell’accesso ai servizi di prima infanzia, continua l’impegno della nostra Amministrazione, fortemente voluto dal Sindaco, di investire sui più piccoli e mettere in sicurezza in modo strutturale i nidi e micronidi realizzati coi fondi europei del Piano di Azione e Coesione.” Questo il commento dell’assessore alla scuola Annamaria Palmieri.
“Crediamo che la gestione diretta dei nidi sia una giusta risposta alle esigenze di numerose famiglie, specie nei quartieri più difficili. E abbiamo contemporaneamente in corso le gare per assicurare il funzionamento di altri sei nidi in tutta la città”. Insomma, Napoli si rinnova e diventa un posto sempre più ideale anche per i più piccoli.
I fondi PAC hanno contribuito in modo significativo a questa rinascita della nostra città. Al momento sono aperte infatti le iscrizioni anche al micro nido “Cucciolo” in zona Vomero, al nido “Piazzi” nel quartiere Sanità, e a tutti i nidi della seconda municipalità. Ma non mancano gli asili nido che riapriranno i battenti.
Le assunzioni di 70 educatori sono possibili anche grazie ai nuovi posti di lavoro creati. A breve riaprirà il nido di Vico Santa Maria Apparente della prima municipalità (iscrizioni aperte). È inoltre prevista la apertura prossima al Vomero del nido “Savy Lopez” e di nidi in settima, ottava, nona e decima municipalità.
“Napoli è in controtendenza, apre nidi mantenendo le tariffe basse, a differenza del centro-nord, che fa ricadere il costo dei servizi sulle famiglie”, commenta ancora l’assessore Palmieri. “E perciò ha il diritto-dovere di chiedere alla politica nazionale un investimento strutturale che trasformi il servizio nido in servizio essenziale, riconosciuto come tale anche dallo Stato“.