NAPOLI – Dopo le treccine blu scoppia il caso dei jeans strappati. All’Alpi-Levi di Scampia sembra in atto una vera e propria crociata nei riguardi dell’abbigliamento dei suoi studenti. Complice un regolamento stilato dalla preside Rosalba Rotondo e approvato dai genitori, che prevede l’uso esclusivo di abiti sobri.
A subirne le spese questa volta sono due fratelli di 13 anni e 11 anni colpevoli di aver indossato dei jeans strappati. A tal proposito, la studentessa dichiara a Repubblica: «I mie jeans non sono quelli “tagliati”, li ho strappati accidentalmente all’altezza del ginocchio destro sedendomi. Ma non mi hanno comunque fatto entrare in classe».
Dura la critica di Maria Bevar, madre dei due ragazzi: «La scuola non mi ha neanche i miei figli hanno passato la mattina in aula dei professori, vi sembra giusto? Per un blue jeans strappato? Dobbiamo utilizzare il burqa?».
«Abbiamo sempre rispettato le regole – conclude la donna – i miei figli non hanno mai creato problemi, sono stati sempre promossi e sono educati. Il primo frequenta la terza media, il più piccolo la prima. Se la preside non mi dà una spiegazione valida sono pronta a trasferirli in un’altra scuola».
Il caso delle treccine si è “risolta” con un taglio, nel senso letterale del termine, perché il giovane Lino, per porre fine alla disputa tra la madre e la preside, ha preferito tagliare le treccine. Come finirà, invece, il caso dei jeans strappati? Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.