Ciro Colonna trova finalmente giustizia. Dopo tre anni dal suo omicidio, sono stati condannati all’ergastolo gli 8 imputati, tra cui il boss Rinaldi, ritenuti mandanti ed esecutori materiali del suo omicidio e di quello di Raffaele Cepparulo.
Era il 7 giugno del 2016 quando Ciro, 19enne incensurato ed estraneo alla camorra, stava giocando a biliardino in un circolo creativo di Ponticelli. Il suo unico ‘errore’ era quello di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Accanto a lui infatti c’era Raffaele Cepparullo, leader dei “barbudos” ed appartenente al clan degli Esposito-Genidoni che per il boss Ciro Rinaldi doveva essere fatto fuori. Nella sparatoria, fu ucciso anche Ciro, vittima innocente della camorra, forse usato come scudo, e colpito direttamente al cuore.
Per il suo omicidio furono accusati in otto (tra cui 4 donne). Una di loro, intercettata, rivelò che i killer sbagliarono ‘mira’ perché non si ricordavano il colore della maglietta di chi dovevano uccidere. Ciro indossava una rossa, mentre Raffaele una verde. I killer uccisero prima la persona sbagliata e avrebbero potuto colpire anche il nipote di una mandante.
Dopo una latitanza di 5 mesi, il boss Rinaldi fu catturato a casa di alcuni familiari. Su di lui, due ordinanze di custodia cautelare in carcere, una per il duplice omicidio di Raffaele Cepparulo e di Ciro Colonna e una seconda per l’omicidio di Vincenzo De Bernardo, dei Mazzarella.
Oggi la sentenza emessa dal gup di Napoli Luana Romano nei confronti degli otto imputati. Ergastolo per il boss Ciro Rinaldi e per gli altri imputati per il duplice omicidio di Ciro Colonna e per Raffaele Cepparulo, boss dei barbudos della Sanità. Si chiude così con una condanna esemplare il processo di primo grado nato dalle indagini del pm Antonella Fratello e dell’aggiunto a capo della Dda Giuseppe Borrelli.