L’isolotto di Vivara, collegato a Procida solo da un vecchio ponte, cambia nuovamente proprietario. Il sito naturalistico non è più di proprietà della fondazione procidiana “Albano Francescano”.
Vivara ritorna, insieme ad altri terreni e beni, ai discendenti di Domenico Scotto Lachianca, il medico filantropo che aveva donato tutto il suo patrimonio all’Opera Pia isolana. Dopo una battaglia legale che dura da vent’anni, con sette gradi di giudizio e tre passaggi in cassazione, forse l’isola sarà accessibile. La Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 23384 della seconda sezione civile, con presidente Felice Manna e relatore Antonio Oricchio, ha deciso la sostituzione.
I primi proprietari, i fratelli Biagio e Domenico Scotto Lachianca, avevano donato l’isolotto di Vivara all’ospedale Albano Francescano di Procida nel 1940. Ma, le condizioni della donazione non sono state ottemperate: assistenza gratuita agli anziani e ai bisognosi. In seguito, Vivara è stato per anni preso in fitto dalla Regione Campania, poi nel 2002 l’ha dichiarato Riserva Naturale Statale. La fruizione al pubblico tuttavia non è mai stata accessibile, tranne per poche eccezionali aperture. Da ricordare che il magnifico isolotto è da sempre oggetto di studi naturalistici ed archeologici. Oggi, si spera, finalmente, che ritornando ai vecchi proprietari, chiunque possa godere del meraviglioso sito naturalistico.