La Campania prima regione in Italia per numero di casi di cancro al polmone. Questo è quanto emerge da un nuovo studio curato da Aiom (Associazione italiana oncologia medica) e Airtum (Associazione italiana registro tumori) Da poco è stata presentata la nona edizione de “I numeri del cancro in Italia”, un’analisi a 360 gradi sul fenomeno del cancro e sui suoi effetti.
Le diagnosi di tumore diminuiscono, abbiamo appreso di recente, e questa è indubbiamente una buona notizia. Ma a quanto pare noi campani versiamo ancora in cattive condizioni nella lotta al grande male del secolo. L’Aiom ha infatti stimato che in Campania, nell’anno 2019, sono stati diagnosticati 3000 nuovi casi di cancro al polmone tra gli uomini. Il numero per le donne scende invece a 1100.
In teoria è la regione Lombardia a detenere il primato assoluto, con 5.000 casi stimati per gli uomini e 2800 per le donne. Questo però se non teniamo in conto i tassi di incidenza standardizzati, ossia, i calcoli di quanti casi della malattia compaiono in un determinato periodo. Da questo punto di vista, la Campania occupa una pessima posizione, con 112,3 casi per ogni 100 mila abitanti.
Dati a dir poco preoccupanti, soprattutto se si considera il tasso di mortalità dovuto a questa patologia. Stando al dossier dell’Aiom, il tumore del polmone rappresenta ancora la causa più frequente di morte per neoplasia in Italia. A seguire troviamo il tumore del colon-retto, della mammella, del pancreas e del fegato.
Come se non bastasse, la Campania è tra le prime regioni per mortalità legata al cancro al polmone. Il 94,9% degli uomini ai quali è stata diagnosticata questa malattia non è sopravvissuto, a fronte di un 18,6% delle donne. Un dato, questo, che ci spinge ancora di più nella direzione della prevenzione, da articolare su più fronti.
Un aspetto interessante della vicenda è indubbiamente il fatto che la Campania non occupa affatto il primo posto nella classifica nazionale dei fumatori. Nella nostra regione si conta appena un 29% di fumatori tra i 18 e i 69 anni di età, mentre il primato in questo senso va all’Umbria (30,4%).
Un dato, questo, che ci spinge a riflettere su quanto i nostri polmoni subiscano i danni derivanti dall’inquinamento ambientale. Questo vale particolarmente nella nostra regione, colpita dalla terribile vicenda dei roghi tossici. Ci auguriamo che i dati dell’Aiom spingano sempre più persone a combattere contro questo preoccupante fenomeno.