Caserta – Antonio Tessitore, 43enne di Villa Literno, è malato di Sla da oltre 15 anni. Ovviamente, una simile condizione richiede l’assistenza costante di personale medico e sociosanitario competente ed esperto. Per questo motivo l’uomo ha protestato oggi, davanti alla sede dell’Asl di Caserta.
“Allo stato attuale – ha spiega Antonio – il personale assegnatomi è di sole tre persone nell’arco delle 24 ore, un numero insufficiente; la formazione inoltre avviene a mio carico, e si protrae per tempi indefiniti, dipendenti dalle capacità degli operatori che mi assistono”. Una situazione assurda se consideriamo che simili malati dovrebbero essere tutelati e coperti in tutto dal servizio sanitario nazionale.
Come lo stesso Antonio ha spiegato, le difficoltà, in questo caso, risiedono nel fatto che l’Ambito sociale, formato dai Comuni, che contribuisce economicamente per il 50% ai progetti assistenziali, non eroga fondi alla coop titolare del servizio: “Ciò ovviamente si ripercuote sul personale, non avendo la coop i soldi per poter assumere o inquadrare in maniera stabile i dipendenti; e a pagare il conto più salato siamo noi pazienti”.
“Se non è possibile vivere in maniera dignitosa, preferisco il suicidio assistito.” Questa è stata la provocazione più forte della protesta svolta dall’uomo questa mattina. Speriamo solo che possa servire a lui, come a tutti gli altri malati nelle stesse situazioni.