Il Napoli Basket ieri ha giocato in trasferta contro l’NPC Rieti tra fischi e cori razzisti. I tifosi dei padroni di casa hanno intonato la frase, spesso udita negli stadi di calcio, “Vesuvio lavali col fuoco“.
Ancora un episodio di razzismo e discriminazione quindi nel mondo sportivo. Questa volta non è il calcio a far parlare di sè, bensì la pallacanestro. Un segnale questo che mostra come in tutti gli sport si stiano perdendo quei valori sacri delle discipline agonistiche.
La cosa che ha suscitato maggiore clamore è il fatto che l’incontro era trasmesso in diretta tv sul canale della Lega Nazionale Pallacanestro, e che quindi le parole di questa fetta di tifosi (perchè non parliamo mai di tutti i tifosi) sono state sentite da tutto il Paese.
Questi cori non augurano altro che la morte dei napoletani, cori quindi molto più che di pessimo gusto. Il rischio in questi casi è anche quello dello scontro tra le tifoserie. Fortunatamente ieri questo non è avvenuto.
Un altro aspetto che ha fatto infuriare i giocatori della GeVi Napoli Basket è stato il chiaro mancato apporto dell’arbitro. Le voci infatti si erano distinte in tutto lo stadio, le hanno ascoltate i tifosi, i giocatori in campo e l’allenatore in panchina. Sembra strano che l’unico a non sentirle fosse proprio l’arbitro.
Egli infatti avrebbe dovuto invitare i tifosi a tenere un comportamento più idoneo, e se reiterato, avrebbe dovuto sospendere definitivamente il match. Questo non è avvenuto ma i tifosi partenopei si augurano che il gesto non resti impunito, e che la federazione prenda gli adeguati provvedimenti.
Ad onor di cronaca, la partita si è conclusa con un 79-62 per i padroni di casa del Palasojourner. Una vittoria importante che rilancia il Rieti in classifica dopo l’ultima sconfitta in campionato. Per quanto riguarda la GeVi Napoli è la seconda sconfitta di seguito dopo la sfida con il Latina.