Napoli– Arrestati due uomini che chiedevano il pizzo durante i lavori di ristrutturazione al Palavesuvio. La custodia cautelare era giá stata espressa lo scorso 7 ottobre, oggi peró Salvatore Belpasso ed Antonio Assante sono stati trasportati in carcere.
La denuncia scattò durante i lavori di ristruttrazione quando la ditta vincitrice dell’appalto per rimettere a nuovo il Palavesuvio, aveva ricevuto visite dai due uomini. Questi chiedevano il pizzo o i lavori si sarebbero fermati. Ovviamente la loro richiesta non era affatto pacata, bensì sottoforma di minaccia.
Grazie però all’ottimo lavoro svolto dalla Procura Distrettuale Antimafia, la polizia è riuscita a risalire ai due camorristi in pochissimo tempo. I due infatti appartengono al clan Aprea– De Luca Bossa– Minichini, una cooperazione tra le famiglie malavitose più influenti della Napoli est.
Da queste investigazioni però è emerso anche un altro dato molto importante. La figura di Belpasso infatti è stata ritenuta responsabile anche di altri atti di estorsione in altri contesti. L’uomo infatti sarebbe colpevole anche di estorsione ai danni di due società consorziate appaltatrici dei lavori di rifacimento delle coperture e di rimozione dell’amianto sul cantiere “Eav” (ex circumvesuviana) di Ponticelli, denunciato in data 8 maggio dagli amministratori delle società.
Insomma un colpo importante per la polizia che in questo modo è riuscita ad assicurare alla giustizia due temutissimi uomini che contribuiscono a creare del marcio nella nostra città. Un piccolo passo per lottare contro questi delinquenti che sfruttano tutte le debolezze della società e che non si ferma davanti a nulla, addirittura non si ferma neanche davanti ai migranti.