A Napoli una discarica a cielo aperto: istituzioni immobili, intervengono i volontari
Ott 17, 2019 - Francesco Pipitone
Una discarica a cielo aperto in pieno centro abitato. Succede a Ponticelli, Napoli, Italia, una delle nazioni al mondo che più amano definirsi civilizzate e cullarsi in un passato glorioso. Peccato che di quei secoli spesso siano rimaste soltanto vestigia, testimonianze che non siamo di grado di rispettare e, al contrario, continuamente violentiamo.
Domenica 20 Ottobre, a partire dalle ore 9:30, i volontari di Sii Turista Della Tua Città cercheranno di ridare decoro a un territorio invaso di rifiuti di ogni genere. La situazione è a dir poco critica e vergognosa. La zona che sarà interessata dall’intervento è quella compresa tra l’Istituto Tecnico Marie Curie, l’Ospedale del Mare, Villa Betania e i campi coltivati che insistono nell’area.
Si tratta di una porzione di territorio molto estesa, per cui vi è bisogno della massima adesione possibile dei cittadini. Un imprenditore napoletano ha già messo a disposizione una pala meccanica con guidatore esperto per facilitare il lavoro. L’appuntamento è nei pressi dell’istituto Marie Curie; per maggiori informazioni si può contattare l’associazione con messaggio privato sulla pagina Facebook.
Data l’importanza e la grandezza dell’intervento, abbiamo posto alcune domande agli attivisti di Sii Turista Della Tua Città. Di seguito potete leggere l’intervista:
1) Dopo aver dato la notizia della pulizia a Ponticelli gli abitanti del quartiere erano entusiasti. Molte persone, di altre zone, vi hanno chiesto azioni simili. Come mai secondo voi i cittadini hanno così tanta fiducia in un gruppo di giovani volontari, e molto poca invece verso chi avrebbe il compito di occuparsene?
Inizialmente i cittadini erano molto dubbioso su di noi e sul nostro operato, non avevano ancora ben chiaro se fossimo veramente così belli come sembravamo o se da qualche parte, come spesso accade, si nascondeva il trucco degno del miglior illusionista! Oggi ci stimano e ci seguono persone che inizialmente ci remavano contro, perché esiste una cosa difficilissima: mettere tutti d’accordo su di una visione, su di una idea, su di un progetto, quindi ci sono voluti anni di idee, azioni, ribellioni culturali, riqualifiche per far entrare nelle menti delle persone questa idea semplice quanto meravigliosa di RIVOLUZIONE CULTURALE NAPOLETANA.
Sicuramente con istituzioni in difficoltà che non riescono a mantenere per vari motivi la città ordinata e pulita, credo sia ovvio che le persone cerchino altre persone che le proteggano o quanto meno provino a battersi per loro. Non possiamo sapere cosa significhi essere parte dell’amministrazione che guida e governa la città o la Regione, perché si parla di responsabilità immense, si parla di guidare verso la luce e la speranza il proprio popolo, senza farsi accecare dagli interessi personali.
2) Dopo i grandi miglioramenti degli scorsi anni la città di Napoli in questo periodo è un po’ più sporca rispetto agli ultimi tempi. I motivi sono diversi e non sempre dipendono dai cittadini, ma cosa possono fare i napoletani per migliorare la situazione?
Sant’Agostino scrisse: “È stato l’orgoglio che ha trasformato gli angeli in diavoli; è l’umiltà che rende gli uomini uguali agli angeli”.
Dovremmo tornare un popolo umile, un popolo che senza vergogna comprende la propria situazione e senza abbattersi reagisce nel nome dell’Amore, nel nome della Cultura, nel nome del Risveglio delle Coscienze! Dobbiamo renderci conto che esiste per noi una sola possibilità di salvezza: la nostra volontà di uscire dal buio!
Il governo centrale del nostro paese è da anni che dimostra di non tenere a cuore la condizione nostra, anzi che al posto di curarci e proteggerci ci manda in pasto ai leoni ogni giorno! Per questo dobbiamo imboccarci le maniche, tornare ad avere fiducia del nostro popolo e batterci assieme per un mondo migliore, per una Napoli degna della propria storia.
3) Spesso i luoghi che riqualificate dopo poco tempo tornano nel degrado perché poi mancano la forza e la volontà, di istituzioni e cittadini, di tenerli nel decoro. Un esempio è la fontana di Monteoliveto. Qual è il vostro atteggiamento verso questo dato di fatto?
Il fatto che le istituzioni non vogliano o non possano mantenere ordinato e sistemato ciò che abbiamo pulito, riqualificato o ritinteggiato è una grande e triste consapevolezza, ma questo non ci può fermare nemmeno un minuto. Non possiamo permettercelo visto che siamo coloro i quali dicono, scrivono e affermano che IL MONDO CAMBIA CON IL TUO ESEMPIO, NON CON LA TUA OPINIONE!
Le nostre riqualifiche oltre a dare un miglioramento estetico hanno l’obiettivo di aprire i cuori delle persone, hanno l’obiettivo di dimostrare a tutti che è possibile amare la propria città a tal punto da sacrificarsi in suo onore. È l’esempio quello che entra nelle coscienze, non sono le parole. Noi con le nostre forze agiamo su tutti e due i versanti come se fosse una partita a scacchi. Prima o poi il bene trionfa sul male, sempre, è segreto della vita.
4) Napoli è una delle città che, in Europa, vede il maggior incremento percentuale di turisti all’anno. Una crescita che però non sempre è in grado di gestire e disciplinare. Spesso voi avete a che fare con i visitatori: secondo la vostra esperienza quali sono le principali criticità?
Siamo una delle realtà associative napoletane che più si è mossa affinché l’immagine di Napoli nel mondo non fosse più la stessa, non fosse più quella macabra e disillusa arresa alla camorra e all’inettitudine. Prima di agire sui turisti abbiamo però condiviso con i Napoletani un sogno di riscoperta culturale di ciò che siamo.
Il mondo si è ricordato di Napoli, il mondo aveva girato la faccia dall’altra parte, eppure sembravamo spacciati, abbandonati ancora una volta a noi stessi. Poi sono arrivati i turisti e anche il napoletano meno legato alla città ha pensato: “Azz, ma allra coccosa ‘e bello ce sta overamente?”.
La verità cruda quanto semplice è che Napoli con la sua struttura di trasporti e servizi non è pronta a questa invasione turistica. Però questo non ci spaventa, abbiamo bisogno di tempo e di consapevolezza, dipende da noi. Dovrebbe dipendere dal governo nazionale ma purtroppo ancora una volta si dimostra menefreghista.
Vorremmo vedere meno b&b, ristoranti e pizzerie, vorremmo vedere più l’inventiva partenopea espressa per emergere e per fare cassa. Siamo o no un popolo creativo nel DNA? Poi però pensiamo che abbiamo sofferto la fame e continuiamo a soffrirla, quindi ci rendiamo conto che è giusto oggi che si aprano tutte queste attività. Forse Napoli dovrebbe essere un più tutelata per non fare la fine dei centri storici di Roma, Firenze e Venezia che hanno perso un po’ la propria autenticità.
“Ascolta il tuo cuore, esso conosce tutte le cose”.