Tempo di vendemmia a Pompei. Questa mattina, mercoledì 30 ottobre 2019, nei vigneti dell’area archeologica si è tenuto il tradizionale taglio delle uve che ha dato inizio alla raccolta e alla nuova produzione del vino “Villa dei Misteri”. Presso il vigneto del Foro Boario, il Direttore Generale Massimo Osanna e il Prof. Piero Mastroberardino hanno accolto i giornalisti per celebrare la XX edizione della vendemmia, frutto di un rigoroso percorso scientifico di studio dei vigneti e delle antiche tecniche di viticoltura pompeiana.
Con l’occasione è stato possibile accedere alla cella vinaria, ubicata alle spalle del vigneto, e all’ambiente produttivo attiguo che ospita la ricostruzione in legno di un antico torchio per la premitura dell’uva; entrambi i vani sono stati oggetto di recenti interventi di messa in sicurezza delle coperture.
Nell’ambito degli studi di botanica applicata all’archeologia condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco archeologico di Pompei, l’Azienda Vinicola Mastroberardino, in convenzione con il Parco, si è negli anni presa cura delle ricerche preliminari, dell’impianto e della coltivazione dei vigneti dell’antica Pompei, dando vita al pregiato vino “Villa dei Misteri”.
Quest’anno gli appassionati di vino potranno degustare il Villa dei Misteri Annata 2012, frutto dell’uvaggio storico di Aglianico, Piedirosso e Sciascinoso. L’Aglianico è inserito in blend a partire dalla vendemmia 2011: risale infatti al 2007 l’ampliamento del progetto con l’individuazione di ulteriore aree da ripristinare a vigneto, destinandole integralmente alla coltivazione del nobile vitigno Aglianico – una delle varietà più rappresentative della viticoltura dell’antichità – naturalmente adatto alla produzione di grandi vini rossi da lungo invecchiamento. La forma di allevamento selezionata a tale scopo è stata l’alberello, che meglio si adatta, nel microclima di Pompei, al vitigno Aglianico, in un connubio perfetto tra il vitigno di origine greca (“Vitis Hellenica”) e la tipica potatura corta ellenica. In questo millesimo, i livelli qualitativi conseguiti sul Villa dei Misteri sono molto elevati e si percepisce, in misura ancora maggiore rispetto al 2011, il contributo dell’Aglianico, delineando buona concentrazione, intensità aromatica, vellutato patrimonio di tannini, densità e particolare eleganza.