Lo sciopero Whirlpool del 31 ottobre è partito, e gli operai non hanno pensato nemmeno per un secondo di abbandonare la loro linea dura. Secondo quanto riportato da Repubblica, l’appuntamento oggi in piazza Mancini era alle 9,30. A guidare il corteo c’erano ben 35 sindaci dell’area metropolitana che hanno risposto all’appello di Luigi de Magistris
Il ritiro della procedura di cessione è “un passo avanti importante, ma le ragioni dello sciopero restano“, avvertono gli operai, e aggiungono: “Non arretreremo“. Gli ex dipendenti Whirlpool si sono rivelati pronti a scendere in piazza per difendere le ragioni dell’occupazione. A capeggiare il corteo un Sud crocifisso, da anni e anni di corruzione e lotte invane.
Operai e delegazioni di 20 associazioni diverse si sono dati appuntamento a piazza Mancini e sfileranno fino a piazza del Gesù. A marciare con loro anche i lavoratori delle altre vertenze campane, tra cui Jabil, Auchan, e American Laundry.
Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto CISL, terrà il comizio finale. In contemporanea al corteo si terrà anche lo sciopero di 4 ore dell’industria e del terziario. I lavoratori distribuiranno inoltre un adesivo con la scritta “Whirlpool Napoli non molla” per chi non parteciperà allo sciopero ma vorrà manifestare comunque la solidarietà.
“È solo un armistizio ma è la prima vittoria dei lavoratori“. Così Rocco Palombella, segretario Uilm. commenta il ritiro della procedura di cessione da parte di Whirlpool. In un contesto del genere, lo sciopero Whirlpool del 31 ottobre appare quanto mai necessario.
Gli ex dipendenti della multinazionale avevano accolto l’annuncio di Whirlpool con una certa freddezza . Molti di loro hanno tenuto immediatamente a sottolineare che, nonostante questa apparente tregua, gli operai vivevano ancora in una grande angoscia per il loro futuro lavorativo.
Questa situazione appare ancora più drammatica se aggiunta al degrado generale della nostra città. “L’area metropolitana di Napoli era la terza zona industriale d’Italia negli anni Settanta“, chiarisce Giovanni Sgambati, segretario Uil Campania, “e invece ora è diventata un declino da arrestare. Dobbiamo difenderla restando uniti, solo così si vince“.