E’ Diego Armando Maradona mania. ‘El Pibe de oro’ è infatti il protagonista di due documentari trasmessi su Netflix. Il 13 e il 15 novembre la piattaforma di streaming ha deciso di omaggiare il calciatore argentino.
MARADONA IN MESSICO – Il 13 novembre è andata in onda la prima stagione di questa docuserie che vede l’ex numero 10 del Napoli arrivare a Culiacán, nel territorio del cartello di Sinaloa. In Messico per salvare la squadra locale dei Dorados, ultima in classifica. Sette episodi che ripercorrono le due stagioni calcistiche con i Dorados e l’arrivo in finale.
Tutto napoletano il sesto episodio, dal titolo ‘Un’Insolita Dimora’. Trenta minuti in cui si vede un giornalista fare un parallelo tra l’attività di Maradona a Culiacán e quando, anni prima, era a Napoli. Con ‘El Pibe de Oro’ che rivede anche il suo giovane figlio.
Questo il trailer diffuso da Netflix:
IL DOCUMENTARIO – Il 15 novembre, sempre su Netflix arriva invece il film documentario prodotto da HBO Sports. Oltre 500 ore di materiali inediti per celebrare la carriera del calciatore argentino Diego Maradona, punta del Napoli negli anni ’80. A dirigere il film Asif Kapadia, vincitore dell’Oscar 2016 grazie al documentario su Amy Winehouse.
Ma Netflix ha in programma per il 2020 anche altre serie dedicate all’argentino che ripercorrono la sua storia sia da calciatore che da allenatore.
LA STORIA – Maradona nasce il 30 ottobre a Lanus, in Argentina. Sin da piccolo inizia a giocare a calcio. Diverse le maglie indossate nella sua carriera come giocatore in oltre vent’anni. Dall’Argentinos Juniors, al Boca Juniors. Passando per il Barcellona e i due scudetti vinti con il Napoli.
Con la nazionale argentina partecipa a quattro Mondiali, vincendo da protagonista il torneo del 1986. Nel 2008 comincia la sua carriera da allenatore come Ct dell’Argentina. Nel 2011 è ingaggiato dall’Al-Wasl di Dubai. Dopo cinque anni di inattività, nel 2017 è nominato allenatore dell’Al-Fujairah.
Il 7 settembre 2018 viene annunciato come nuovo tecnico dei Dorados. Perde due volte il campionato di seconda divisione messicana, entrambe le volte nella doppia finale contro l’Atlético San Luis, rassegnando le dimissioni a giugno di quest’anno per motivi di salute.