Come ben sapete, in questi giorni tutta l’Italia sta attraversando momenti catastrofici per colpa del maltempo. Inutile dire che più volte ne abbiamo parlato ed abbiamo evidenziato le enormi differenze di “solidarietà” tra una parte e l’altra del Paese, sia per ciò che concerne la ripartizione dei fondi pubblici e privati per le ricostruzioni, sia per ciò che riguarda la comunicazione a favore di alcune città.
Tutt’ora, anche se ormai la situazione in Italia è veramente diventata insostenibile, si continua a preferire solo una parte del Paese, come se l’altra appartenesse ad un’altra nazione, e si continua a leggere solo il nome della città di Venezia, in ogni canale, su ogni quotidiano e programma televisivo nazionale, per effettuare donazioni in favore della città e dei suoi cittadini.
Non si sta accennando a nessun piano dal punto di vista delle riqualificazioni delle zone colpite dal mal tempo, e si continua a cavalcare l’onda “delle collette” nazionali e transnazionali (anche dalla Russia è giunto 1 milione di euro per Venezia). Forse sarà il tentativo di provare a rappezzare i danni fatti da varie maxi-truffe non solo del Mose, ma anche di altre opere che stanno finalmente portando alla luce la non così grande efficienza delle classi politiche del nord.
Ovviamente questo è quello che riguarda le zone del Nord, con Venezia a capo (20 milioni di euro stanziati solo per gli interventi urgenti), segue Alessandria, che purtroppo ha avuto altre problematiche rispetto a qualche giorno fa, ma subito sono stati stanziati 17 milioni di euro urgenti, dividendo 20.000 euro ad esercente e 5.000 euro a privato.
Per non parlare dei vari miliardi per completare il Mose, forse altri 200 milioni solo per cominciare, e i vari codici Iban e numeri telefonici che hanno letteralmente coperto ogni programma sui vari canali nazionali e privati, sempre a favore di queste città, specialmente per la città delle gondole. I tweet del premier Conte, certamente non hanno aiutato l’unità del Paese.
Tutt’altro trattamento invece, è stato fatto per le città del Sud, da Matera, la prima colpita, a Licata; dal Salento a Reggio Calabria, ancora sott’acqua. Nessun canale nazionale ha creato codici Iban per queste città, nessuno ha concesso più di qualche secondo o sottotitolo in qualche programma giornalistico o di dibattiti nazionali. Non si è praticamente parlato di quanto successo in queste zone, soprattutto a Reggio Calabria, i cui video girati tra sabato e domenica, che abbiamo condiviso anche noi facendogli fare il giro del web, hanno mostrato i metri d’acqua che hanno coperto la città, riportando situazioni veramente gravose.
Non solo, ma la città è stata quasi totalmente isolata dai media nazionali, che ancora una volta hanno preferito dare il loro sostegno solo alle città del nord. Addirittura il ministro degli esteri Luigi Di Maio (pur non essendo competenza sua) ha sottolineato, come riportato dalla testata Adnkronos: “Le nostre città del Sud, rischiano sempre di essere trattati da serie B, però questa volta siamo arrivati alla serie C, perché negli stessi giorni in cui si aiutava Venezia, bisognava ricordarsi della Sicilia che 15 giorni prima aveva lanciato l’emergenza maltempo”. Di fatto ancora “non si è capito” perché fondi al Sud non sono arrivati neanche dopo le sue dichiarazioni; eppure ad Alessandria, a Venezia, non hanno dovuto aspettare la conta dei danni per sbloccare milioni e milioni di euro.
Inutile dire che come al solito, il Sud deve farcela da solo se vuole sopravvivere, come ha sempre fatto. Ed è proprio per questo motivo, che dopo gli ennesimi inviti da parte di associazioni e soprattutto cittadini del Mezzogiorno, finalmente i sindaci di alcuni comuni del Salento (e non canali tv nazionali come La7 o la Rai) hanno lanciato un codice Iban per salvare il Salento, con la causale “Una mano x il Salento”.
Lo riportano solo le testate locali. La prima testata extraregionale è la nostra che, come testata campana, fa il lavoro che dovrebbero fare anche e soprattutto le testate nazionali.
Come si può leggere sul “corriere Salentino” e su “lecce news 24”, è stato lanciato un messaggio forte e chiaro da parte delle istituzioni locali salentine: Salvatore Albano Sindaco di Porto Cesareo, Oronzo Capoti Vicesindaco di Nardò, Stefano Minerva Sindaco di Gallipoli, Massimo Lecci Sindaco di Ugento, Santo Papa Sindaco di Castrignano del Capo – Leuca e Paolo Pagliaro editore di Telerama.
È facilmente dimostrabile l’attendibilità di queste notizie, non solo consultando queste testate, ma anche contattando le segreterie dei vari comuni che saranno pronte a confermarvi la notizia, o semplicemente guardando il video che questi sindaci hanno fatto per lanciare il loro grido di aiuto. Da notare che nel video si parla di “un Salento che aiuti il Salento”, perché sanno che solo a livello locale, pur invocando l’aiuto del governo, si può veramente fare qualcosa, o al massimo tra meridionali.
Basti vedere alle spalle del vicesindaco di Nardò, al minuto 1,06, lo stemma dell’identità meridionale. Non è da poco e vuol dire che un certo orgoglio, ma anche una certa rassegnazione, sono presenti in molte persone anche con ruoli istituzionali non indifferenti. Non importa se sei un sindaco o un cittadino qualunque, in questo Stato, se sei del Sud vieni lasciato solo. Si può attestare chiaramente che il video è stato girato da Telerama con un centinaio di visualizzazioni su Youtube, e non da La7, questo sta a significare l’enorme differenza dei poteri mediatici, che hanno i cittadini settentrionali, in confronto a quelli meridionali, pur facendo parte di uno stesso stato di diritto.
Questo è il Codice Iban che hanno lanciato:
CODICE IBAN IT 57 J 086 0316 0000 0000 0314 361.
CAUSALE: UNA MANO X IL SALENTO.
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI LEVERANO FILIALE DI LECCE