E’ un terremoto politico quello che sta scuotendo il Comune di Sant’Anastasia. Questa mattina all’alba i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione a sei misure cautelari su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola. Le indagini hanno scoperchiato un sistema che vedeva alcuni esponenti di spicco del Comune favorire determinate persone in concorsi pubblici. L’ipotesi di reato è quella di corruzione e coinvolgerebbe anche il sindaco.
Tra i destinatari del provvedimento infatti figura il sindaco di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, Raffaele Abete. Oltre otto mila le preferenze che lo avevano fatto eleggere primo cittadino. Sei in tutto le persone destinatarie di una misura cautelare emessa dal gip di Nola su richiesta dal locale ufficio inquirente diretto dal procuratore Anna Maria Lucchetta. Tra questi il segretario generale del Comune, un consigliere comunale, un imprenditore, la vincitrice di un concorso pubblico per titoli ed esami e il marito.
Tutti sono accusati di associazione per delinquere dedita alla commissione di più delitti di corruzione e finalizzata a favorire illecitamente il superamento di concorsi pubblici. Nel dicembre del 2013 venne arrestato lo zio di Raffaele Abete, Carmine Esposito, allora sindaco dello stesso comune. All’epoca dei fatti il nipote ricopriva la carica di presidente del Consiglio Comunale.
Ispezioni sono state fatte dalla Guardia di Finanza nella sede del Comune di Sant’Anastasia: i militari hanno portato via fascicoli e computer. Insieme con la Guardia di Finanza c’era anche il segretario generale del Comune vesuviano, Egizio Lombardi, nei confronti del quale il gip di Nola ha emesso una misura cautelare. Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari figura anche il consigliere comunale Pasquale Iorio.