Grande fermento a Napoli per l’arrivo di un’importante festa: il 7 dicembre si celebrerà il secondo anniversario del riconoscimento UNESCO all’Arte del Pizzaiuolo Napoletano. Tale arte, infatti, è ormai da due anni annoverata nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Due anni fa è stato il 12esimo Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, riunito sull’isola di Jeju in Corea del Sud a riconoscere, con voto unanime, l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Il riconoscimento a livello mondiale dell’importanza dell’esperienza e del mantenimento della tradizione nel fare la pizza, salvaguarda quest’arte tutta napoletana da contraffazioni. Di ciò ha parlato, infatti, Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, sul suo blogpecoraroscanio.it
“In due anni dal conseguimento dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, si sono moltiplicate le richieste, da ogni parte del mondo, di veri pizzaiuoli di scuola napoletana. Si tratta di un segnale importante per il made in Italy. Ora occorre tutelare e valorizzare al meglio questo elemento. È una vittoria della cultura artigianale degli alimenti e dell’agricoltura di qualità rispetto alle multinazionali del cibo anonimo”.
L’occasione del secondo Anniversario dal riconoscimento Unesco dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano è un motivo in più per lanciare, quindi, il messaggio #NoFakePizza con una campagna ad hoc, realizzata da Fondazione UniVerde, Opera2030.org, SOS Terra Onlus in collaborazione con Influgramer, nell’ambito di #NoFakeFood.
Proprio la pizza, il piatto più consumato nel pianeta, può diventare, infatti, lo strumento di diffusione dell’autenticità degli ingredienti made in Italy “ma occorre vigilare per rafforzare ancora di più il legame tra la genuinità di questo cibo e la qualità degli ingredienti che devono essere 100% italiani” sottolinea, inoltre, Alfonso Pecoraro Scanio.
La contraffazione e l’adulterazione di prodotti alimentari rappresentano un grave rischio per la nostra salute, soprattutto quando vengono utilizzati ingredienti di bassa qualità o addirittura tossici: “È bene sottolinearlo perché la pizza è il maggior bersaglio di imitazioni fuori dai nostri confini.
“Il riconoscimenti dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano come Patrimonio dell’Umanità significa salvaguardare uno dei fiori all’occhiello della nostra tradizione che non può essere imitata e che racconta la storia di un territorio attraverso sapori unici. Farina dai migliori grani, lievito madre selezionato, pomodoro genuino, olio extra vergine di oliva autentico, mozzarella di bufala campana”.
In occasione della ricorrenza, la Regione Campania, in collaborazione con Scabec-Società Campana Beni Culturali SpA, Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Fondazione UniVerde, Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Associazione Verace Pizza Napoletana e Re.N.Is.A.- Rete Nazionale Istituti Agrari ha promosso un programma di appuntamenti.
Oggi, venerdì 6 dicembre, alle ore 10:30, ci sarà il convegno “La pizza napoletana: tra tradizione e scienza” ospitato alla Sala Cinese della Reggia di Portici, presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Sempre oggi, gli appuntamenti proseguiranno nel pomeriggio, presso l’Antica Pizzeria Brandi, ore 16:00, con l’incontro con i media per celebrare la vigilia del secondo Anniversario de “‘Arte del Pizzaiuolo Napoletano” Patrimonio dell’Umanità.
Il programma di eventi si concluderà domani, sabato 7 dicembre, con il rito della benedizione dei pizzaiuoli da parte di Padre Mario Savarenese (presso la Basilica Reale Pontificia San Francesco di Paola, Piazza del Plebiscito, ore 10:00) e con il taglio della torta celebrativa dell’Anniversario (presso il Gran Caffè Gambrinus, Via Chiaia 1, ore 11:30). Gli eventi di celebrazione erano già stati inaugurati nei giorni scorsi.
“Sono orgoglioso che la campagna mondiale lanciata con la petizione #pizzaUnesco sia arrivata a questo risultato così straordinario. Ora dobbiamo essere tutti più responsabili per garantire la tutela di questo riconoscimento Unesco e capaci di saper raccontare il valore culturale di quello che c’è attorno all’arte della pizza napoletana e al prodotto più diffuso nel pianeta” ha concluso Alfonso Pecoraro Scanio.
L’ingresso agli eventi è libero, previa registrazione obbligatoria e fino ad esaurimento posti. La conferma di accredito è vincolante ai fini della partecipazione indicando l’evento per il quale si desidera essere accreditati alla seguente mail: info@fondazioneuniverde.it
Per ulteriori informazioni, consultare il sito web ufficiale dell’evento.