Lungomare di Napoli. La soprintendenza boccia la pedonalizzazione


Si ritorna a parlare del lungomare “liberato” più chiacchierato al mondo: Il lungomare di Napoli. C’è voluto tempo affinchè gli stessi napoletani, i ristoratori e tutti coloro che gravitano intorno al lungomare di Napoli, accettassero ed apprezzassero i vantaggi della sua pedonalizzazione. Sicuramente tanti sono stati e ancora sono i disagi per gli automobilisti che transitano per il centro città, perché il lungomare, purtroppo, costituiva un’arteria principale di collegamento. Tutto ci si aspettava tranne che il direttore generale della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli, Gregorio Angelini, bocciasse il progetto di riqualificazione del lungomare proposto dal Comune. In sintesi la Soprintendenza in questione dice no: alla pedonalizzazione totale del lungomare, all’arredo urbano, alla Villa Comunale, che si ricongiunge al mare senza cancellata, all’illuminazione dal basso.

progetto comune lungomare di napoli

Di conseguenza, sì alle automobili perché, stando a quanto sostiene il direttore, “la pedonalizzazione pressocché totale del lungomare appare in contraddizione con l’identità di un pezzo di città”. Il progetto proposto dal Comune di Napoli ha come idea fondamentale, invece, quella di restituire il tratto di costa ai cittadini per viverlo di giorno e di notte. Questo si tradurrebbe nella creazione di un’Arena alla Rotonda Diaz in cui realizzare concerti, spettacoli, eventi; la creazione e l’implementazione di attività commerciali; spazi aperti per il tempo libero e la restituzione dell’accesso al mare.
La controproposta della Soprintendenza è costituita dalla realizzazione del modello spagnolo della rambla, vale a dire una strada centrale con ai lati due corsie per le automobili. La replica di Palazzo San Giacomo è dura e il Sindaco De Magistris non arretra sui progetti della sua giunta per il lungomare e dice: “Non ho mai sentito un sovrintendente dire che la vocazione naturale di un lungomare sono le automobili che passano”.

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Il Sindaco continua “Non possiamo buttare soldi pubblici che ci sono stati dati, pari a 18 milioni di euro e continueremo nei prossimi mesi a lavorare come stiamo facendo, approvando il progetto. Non consentiremo a nessuno di farci perdere 18 milioni di euro di finanziamenti”.
Quindi nelle prossime settimane si assisterà ad un braccio di ferro tra il Comune di Napoli e la Soprintendenza. L’augurio è quello che prevalga il buon senso e l’interesse comune per la città di Napoli.

 


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