Da Valencia a Gerusalemme passando per Napoli e Roma. Sarà un viaggio particolare quello che nei prossimi mesi vedrà partire dalla città spagnola il Santo Graal, destinazione Palestina. La Coppa con la quale Gesù celebrò l’Ultima Cena e con la quale Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la sua crocifissione, farà tappa anche nel capoluogo partenopeo.
Un percorso nato per valorizzare la conoscenza della sacra reliquia, attraverso la Commissione Scientifica Internazionale degli Studi del Santo Graal e che comprende un buon numero di ricercatori provenienti da diversi paesi europei. Il “Cammino del Santo Graal”, la via della conoscenza e della pace, unirà le città più importanti della cristianità: Gerusalemme, Roma, Valencia e Napoli.
Già in passato il Santo Graal era stato in mostra nella città di Napoli. Grazie all’Associazione culturale Itinerari Video Interattivi, a giugno dello scorso anno la Coppa era stata esposta al Maschio Angioino. Eloquente il titolo della mostra “Santo Graal: storia, mito e leggenda” che ha portato all’ombra del Vesuvio la copia del Graal conservato dal 1437 nella Sala Capitolare della Cattedrale di Valencia.
Un legame tra Napoli e Valencia che si è consolidato in questi giorni. Il team dell’associazione napoletana è stato ospite del laboratorio di storia dell’arte presso la facoltà di geografia e storia dell’Università spagnola per incontrare le dottoresse Maria Gomez e Ana Mafé, e condividere con loro il lavoro di ricerca e conoscenza. Obiettivo della società napoletana composta da Salvatore Forte, presidente dell’associazione IVI di Napoli e principale ricercatore del Santo Graal di Valencia, e i ricercatori Annalisa Direttore e Francesco Afro de Falco è sostenere una Commissione scientifica internazionale per gli studi sul Santo Graal. L’Associazione Culturale IVI (Itinerari Video Interattivi) ha infatti iniziato un progetto di collaborazione con il Laboratorio di Storia dell’Arte dell’Università di Valencia diretto dalla dottoressa Maria Gomez e con l’Associazione Culturale “El Camino del Santo Grial” per la promozione del “Consorzio del Santo Calice”. Si punta ad ottenere aiuti europei per arricchire il percorso nei suoi aspetti culturali, ricreativi, religiosi e sportivi.
Ana Mafé, dottoressa in Storia dell’arte e vicepresidente dell’Associazione, con la sua tesi di dottorato ha confermato che la parte superiore del Graal conservata nella Sala Capitolare della cattedrale di Valencia, è di manifattura ebraica, databile al tempo di Gesù e che fu portata poi a Roma in epoca imperiale. Solo successivamente i goti la trasportarono in Spagna.