La Nuova Cucina Organizzata non chiuderà. Il ristorante di Casal di Principe, gestito da una coop sociale in un bene confiscato alla camorra, rischiava di terminare la sua esperienza a causa dei tagli operati dalla Regione Campania.
“Abbiamo avuto un incontro molto positivo che garantisce la continuità dell’esperienza del ristorante della Nuova cucina organizzata“. Lo ha detto all’ANSA il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. La chiusura del ristorante era stata seguita da numerose polemiche. Anche Matteo Salvini aveva invitato De Luca a impegnare le sue energie per combattere le mafie e non per “polemizzare”.
A quanto pare, però, la Regione ha impiegato le sue energie in modo più che efficace, e metterà immediatamente a disposizione ben 700mila euro per la Nuova Cucina Organizzata. Il ristorante, infatti, rischiava di chiudere i battenti proprio perché aspettava alcuni contributi per gli anni precedenti relativi al personale impegnato. Risorse che sono erogate proprio dalla Regione nell’ambito dei “budget della salute”.
La vicenda è stata affrontata oggi nel corso di un vertice che si è tenuto a Palazzo Santa Lucia. Vincenzo De Luca ha ribadito che l’ente regionale ha stanziato quest’anno 25 milioni di euro in più rispetto agli esercizi precedenti, e che la responsabilità è dei Comuni per quanto attiene ai piani sociali di zona.
“La vertenza è aperta“, ha continuato Simmaco Perillo, presidente del consorzio Nco. “Aspettiamo fino al 30 gennaio, data fino a cui riteniamo congruo aspettare visto l’impegno assunto dal presidente della Regione di risolvere definitivamente il problema“.
Anche la Cgil Campania è intervenuta in merito alla questione. “Quella di stasera non sarà l’ultima cena della Nuova Cucina Organizzata. Dall’incontro di oggi con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è emersa la volontà di rispondere in tempi certi ai bisogni economici derivanti dai budget di salute, chiamando alle proprie responsabilità Comuni e Consorzi rispetto ai mancati pagamenti nei confronti delle cooperative sociali.
La trattativa resta complessa per la valutazione di quelle cooperative che agiscono nel settore socio sanitario con effetti verificati e verificabili. La Regione Campania non vuole aprire un percorso che potrebbe agevolare chi vuole lucrare in questo settore per ottenere finanziamenti pubblici, riconoscendo l’efficienza e l’efficacia dell’attività svolta di Nco, per la quale si è dichiarata disponibile a consentire la continuità operativa con l’anticipo dei fondi necessari alla prosecuzione delle attività.
Inoltre, a partire dal prossimo 16 gennaio si avvierà un tavolo tecnico che avrà il compito di rendere strutturali, con una specifica normativa, i pagamenti alle cooperative che operano in ambito socio sanitario come avviene con quelle sanitarie. La Cgil Campania è fiduciosa che questo percorso possa portare ad un nuovo modello nella gestione dei beni confiscati e continuerà a seguire da vicino la vertenza fino alla sua completa risoluzione“.