C’è chi usa un paio di scarpe modificate e chi invece il proprio corpo. Sono tanti i posti dove è possibile nascondere mini-cellulari e droga per farli arrivare direttamente alle persone rinchiuse in carcere. Ma purtroppo nella legislazione italiana non esiste ancora un reato che condanna i detenuti trovati in possesso di questi piccoli congegni elettronici delle dimensioni di un accendino. Diverso il caso della droga che potrebbe rientrare nella fattispecie della cessione di sostanza stupefacente.
Come reso noto da Emilio Fattorello, Segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, ieri nel corso di una perquisizione nel carcere di Secondigliano, sono stati trovati 4 telefonini. In totale sono stati mandati in ospedale per controlli radiografici 20 detenuti sospettati di detenere nel proprio corpo droga o oggetti proibiti. Una situazione che va avanti da mesi e che vede la Polfer, sottorganico e priva di mezzi, non riuscire a controllare tutti i colloqui tra visitatori e detenuti. Nel carcere di Secondigliano infatti si trovano circa 1400 detenuti, persone inserite nel circuito Alta Sicurezza cioè affiliate ai diversi clan. E’ ancora più grave quindi trovare dei minicellulari nascosti che consentono a queste persone di rimanere in contatto con l’esterno e gestire da dentro la criminalità organizzata.
Per fronteggiare questi episodi la Polizia Penitenziaria è stata dotata di alcuni apparati rilevatori di cellulari. Dovranno essere consegnati nei prossimi mesi per i carceri della Campania 7 cellulari detector per i rilevatori di cellulari e 20 apparati manuali rilevatori di cellulari.
Come spiegato da Donato Capece, segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe ad ora è soltanto l’occhio umano a intervenire:
“Il rinvenimento è avvenuto grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio”.
Personale che non sempre riesce a controllare tutti i visitatori e i vari passaggi di oggetti che avvengono agli incontri con i detenuti, incontri senza schermo protettivo. A maggio infatti erano stati scoperti, sempre nel Carcere di Secondigliano, 2 mini cellulari e 100 grammi di hashish divisi in due panetti. A Gennaio dello scorso anno, per sfuggire ai controlli, un detenuto aveva ingoiato la droga finendo addirittura in Ospedale.