Bimbo autistico escluso dalla recita di Natale, scagionata la scuola: è bufera
Gen 16, 2020 - Martina Di Fraia
Il Ministero ha scagionato la scuola che escluse il bimbo autistico dalla recita di Natale. Solo pochi giorni fa, il piccolo Andrea (nome di fantasia) sembrava aver trovato uno spiraglio di felicità nella sua nuova scuola, dove era stato accolto con calore e gioia da compagni e maestre. La madre, però, aveva già annunciato di voler continuare la sua battaglia, e di fronte a una notizia del genere appare più infuriata che mai.
“Non siamo mai stati ascoltati dal Ministero, non ci siamo mai confrontati con le autorità, e adesso, improvvisamente, il legale della scuola dichiara pubblicamente che la scuola sarebbe stata scagionata da oggi accusa dal Ministero? Faremo chiarezza e denunceremo tutti“. Lo dichiara all’Ansa la mamma di Andrea, il bambino con sospetto autismo divenuto ormai un simbolo della lotta alle discriminazioni.
“Non siamo mai stati contattati in maniera ufficiale, ma semplicemente via WhatsApp. Se veramente il Ministero ha scagionato un istituto che emargina, senza neppure avere sentito le ragioni della parte lesa, cioè la famiglia del bimbo, allora è successa una cosa gravissima”, continua la madre del piccolo. E conclude: “Noi, dal canto nostro, andremo fino in fondo“.
“Quanto accaduto – dichiara l’avvocato della famiglia, Angelo Pisani – si commenta da solo. Comunque se il Ministero agisce come la scuola sarà chiamato anche esso a rispondere di tutti i danni dinnanzi alla magistratura. Nel frattempo ci auguriamo che non ci sia un altro caso di discriminazione anche giudiziale oltre che sociale e umano”.
In passato, la scuola che aveva escluso il bimbo autistico dalla recita ha già provveduto a difendersi dalle accuse della famiglia di Andrea. La dirigente scolastica aveva infatti precisato che il bambino fosse stato sempre sostenuto, nonostante la madre non avesse mai presentato documenti circa la posizione dell’alunno.
L’alunno, in occasione della recita natalizia, sarebbe stato messo da parte in quanto non riusciva a rimanere in fila né a parlare. A questo proposito, la dirigente si era difesa dichiarando che il bambino avesse svolto regolarmente altre attività di laboratorio teatrali.