Sono passati quasi trent’anni ma forse, entro il 2024, l’area di Bagnoli sarà finalmente a disposizione dei suoi cittadini. Dopo la costruzione nel lontano 1905 dello stabilimento Ilva (che prese il nome di Italsider nel 1964) e la relativa chiusura nel 1992, poco si è fatto per bonificare la zona.
Anni di immobilismo che hanno portato al Commissariamento e ad un accordo interistituzionale siglato nel luglio del 2017 dal Governo, dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli. In base a quel programma, per rendere balneabile le acque di Bagnoli e completare tutti i lavori di riqualificazione bisognerà aspettare ancora qualche anno.
La Bonifica della Terra e il Risanamento Marino dovrebbe terminare nel 2022, mentre gli interventi alle infrastrutture (porti, rete idrica, trasporti) entro il 2023. Solo successivamente ci sarà la fase di rigenerazione delle strutture esistenti, con il dissequestro delle aree e nuove costruzioni tra cui un Parco.
Un programma, che come si legge nel documenti, potrebbe riscontrare ritardi a causa di alcune criticità: rimozione dei sedimenti marini e della colmata: destinazione dei materiali; persistenza del sequestro delle aree; risorse finanziarie e assunzioni su tempi di risoluzione dei vincoli al Programma.
Nel corso del 2017 Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del Ministero dell’Economia, ha avviato le fasi di aggiornamento delle caratterizzazione ambientale dei suoli, delle acque di falda delle aree interne della ex Italsider. Nella giornata di lunedì 20 gennaio 2020 si è dato il via ai lavori di bonifica. Nelle prossime due settimane ci sarà l’assegnazione della gara per le bonifiche dell’area eternit che si aggiunge alla gara già assegnata e iniziata per lo smaltimento dei cumuli ex Morgan.
Per la bonifica saranno utilizzate tecnologie innovative. Infatti i suoli dell’area di Bagnoli-Coroglio sono caratterizzati da una contaminazione mista (idrocarburi, metalli pesanti, PCB) in cui la sola applicazione di tecniche di bioremediation potrebbe non risultare sufficiente. Per questo sempre nel 2017 sono state avviate le sperimentazioni in laboratorio di altre tecniche e sono stati fatti test di applicabilità per tecnologie di bonifica di tipo chimico-fisico sia ai terreni/riporti sia alle sabbie del litorale.
Per quanto riguarda la tipologia di inquinamento riscontrata, l’area ex Eternit (indicata nello stralcio planimetrico in basso) è attualmente sottoposta a monitoraggio continuo delle fibre con esito negativo. Fondamentale sarà garantire i massimi livelli di sicurezza sanitaria e ambientale secondo quanto previsto dalla normativa vigente e in linea con le nuove destinazioni d’uso.
Ma come sarà la Bagnoli del futuro?
Iniziamo a vedere come cambierà la linea di costa con spiagge che andranno da un minimo di 60 a un max di 120 metri di larghezza. La spiaggia pubblica andrà da un tratto di lungomare compreso tra l’Arenile Nord e l’Arenile Sud: 2 km di lunghezza, 60 m larghezza minima, 120 m larghezza massima. Inoltre ci saranno due lidi privati a Nisida a uso esclusivo del ricettivo diffuso. Sono previste anche attrezzature con servizi al pubblico e attività commerciali.
L’idea è anche quella di realizzare strutture ricettive diffuse, servizi e attrezzature strategiche ai fini dell’offerta turistica. Le strutture ricettive potranno usufruire di lidi privati, vicini al parco della Gaiola. In particolare gli alberghi sorgeranno in tre aree: dal lato della piazza delle archeologie e prossime alla Porta del Parco; vicine all’Acciaieria che ospiterà soprattutto iniziative a carattere commerciale di eccellenza e grandi eventi e lungo il tratto della nuova via di Nisida, fronte spiaggia.
In fase ancora di valutazione invece è la localizzazione del Porto turistico a Nisida.
Fondamentale in questi anni è stato il Pontile Nord che ora verrà ulteriormente valorizzato con l’apertura al pubblico della caffetteria nei locali pre-esistenti e la rimozione della colmata e di tutti gli altri pontili. Il Comune di Napoli propone un’ideale continuità del percorso dal pontile Nord fino alla Porta del parco ottenendo il raddoppio della lunghezza della passeggiata pedonale dal quartiere verso il mare. L’accordo prevede anche il recupero e la rifunzionalizzazione a fini commerciali e ricettivi dell’ex Archivio ILVA.
Complessa invece è la situazione del Circolo Ilva. Il piano infatti prevede la demolizione e il reinsediamento in coerenza con l’assetto complessivo dell’edificato lungo la costa. Ma il Circolo si è detto contrario allo spostamento di alcuni impianti. Su Città della Scienza si concorda sulla necessità di dedicare adeguata area di parcheggio a servizio delle attività e di attrezzare il parcheggio con un impianto di produzione di energia fotovoltaica destinata al fabbisogno del parco.
Ingente il piano che prevede il recupero di Borgo Coroglio. Saranno conservati e riqualificati tutti i volumi non abusivi del Borgo, dal civico 106 al civico 116. La Baia di Pozzuoli è un campo di regata naturale. Il tratto di lungomare verso Nisida è stato considerato idoneo alla localizzazione del Centro di Preparazione Olimpica della vela (CPO). La FIV (Federazione Italiana Vela) ha fornito un primo dimensionamento delle strutture necessarie e ha espresso interesse. Il CPO sarà costituito da foresteria, aule polifunzionali, deposito attrezzature nautiche e veliche.
Nell’ex area Eternit ci sarà invece spazio per ‘il miglio azzurro‘. La struttura ha l’obiettivo di realizzare un sistema integrato nel quale ricerca scientifica, applicazione industriale, dimostratori tecnologici e imprese di filiera collaborano operativamente per l’identificazione e industrializzazione di soluzioni innovative nel campo dello sviluppo ecosostenibile e della Economia del Mare.
Tre grandi opere esistenti saranno riqualificate. Si tratta di Porta del parco, Parco dello sport e Turtle point. Per quest’ultimo è già in corso una richiesta di finanziamento da parte di SZN e UNINA per realizzare il Centro Ricerche ed Infrastrutture Marine Avanzate -CRIMA- in 4 manufatti di archeologia industriale: due manufatti ex Turtle point (a 3 e 6 bicchieri), l’ex Direzione Uffici e l’ex Palazzina Telex.
Lungo il Parco ci potranno essere delle residenze in particolare in tre aree: Tra Via Nuova Bagnoli e la sua parallela (interna all’area), lungo il salto di quota realizzatosi con la costruzione della fabbrica (da 5 a 0 metri di dislivello tra le due strade). Lungo il proseguimento di Via Cocchia, dal lato del parco, panoramiche verso il mare (atteso il salto di quota di circa 7 metri tra via Cocchia e il parco). Adiacente all’area Tematica 3.
Sarò costruita anche la ‘Piazza delle Archeologie’ che si svilupperà intorno all’altoforno che è il manufatto più rappresentativo dopo l’Acciaieria. E’ in quest’area del parco si concentrano le iniziative culturali e sarà ridata vita all’Acciaieria.
BALNEABILITA’ – Per ripristinare la balneabilità dello specchio d’acqua di Bagnoli non basta il risanamento dei sedimenti marini. Sono infatti ben otto i punti di scarico di acque, non solo bianche, provenienti dalle vicine colline. Fondamentale sarà quindi realizzare una nuova rete idrica in diversi punti della città.