Le indagini sulle nozze trash Colombo-Rispoli proseguono, e per qualcuno hanno già avuto pesanti conseguenze. Nella giornata di ieri, cinque trombettisti della banda musicale della Polizia Penitenziaria sono stati licenziati, per il fatto di essersi esibiti al matrimonio. La notizia si è diffusa rapidamente e ha scatenato le reazioni più disparate, tanto che lo stesso Tony Colombo è intervenuto in difesa dei poliziotti penitenziari.
Il licenziamento è stato deciso dall’amministrazione della penitenziaria stessa, ma questo, a quanto pare, non ha impedito al cantante neomelodico di esprimere il suo sdegno. “Quello che hanno fatto oggi ai musicisti, che erano poliziotti penitenziari e che hanno suonato al mio matrimonio, è deplorevole e vergognoso”, scrive Colombo in un post sul suo profilo Instagram.
Non possiamo vivere in un paese in cui la giustizia mediatica comanda le aule dei tribunali. Sono stati puniti solo per colpa mia e del caso mediatico che si è creato intorno a me con accuse infamanti, denigratorie, allusive e distruttive nei miei confronti che sono un uomo per bene e incensurato“.
Nel post di Tony Colombo sui poliziotti licenziati compare anche un appello all’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, perché si schieri a loro difesa. “Dov’è Salvini? Che intervenga a difendere la polizia penitenziaria, che difenda questi poliziotti!“. E il cantante annuncia: “Io da oggi incomincio a farlo, farò di tutto perché ottengano di nuovo il loro posto di lavoro“.
Secondo la penitenziaria, i trombettisti che si sono esibiti alle nozze di Tony e Tina Colombo avrebbero recato un “danno d’immagine” al corpo di polizia. Per questo i cinque poliziotti, immortalati durante la loro esibizione, erano stati sospesi dal lavoro subito dopo, scatenando le polemiche dei sindacati. Nella giornata di ieri, invece, è arrivato il licenziamento definitivo: un provvedimento destinato ancora a far discutere.