Cristo non si è fermato a Eboli. Precisamente a Santa Maria Capua Vetere, a pochi chilometri dalla monumentale Reggia di Caserta e dall’Anfiteatro Campano. Sorge dove una volta l’antica Capua sfidava la nascente potenza romana. La città ne conserva nel sottosuolo le antiche e preziose vestigia. Eppure per ben 57 abitazioni dislocate su un’area di 900 metri, la storia sembra essersi fermata.
Non siamo in un villaggio della remota Africa ma lì dove la cultura Greca e poi Romana impose il dominio sul mondo intero. A Campo Sorbo, ai confini con il comune di San Tammaro (CE), centinaia di persone vivono in condizioni disperate, prive dei servizi minimi essenziali.
Nel quartiere, antico campo agricolo, manca l’acqua potabile. La fonte di approvvigionamento è costituita dai pozzi di cui ogni abitazione è dotata. Non solo. Le strade dell’area non sono di proprietà del Comune di Santa Maria Capua Vetere e la pubblica illuminazione è rimasta un sogno quasi irrealizzabile.
La storia di Campo Sorbo parte a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Nel corso degli anni, con la complicità della politica locale, vengono costruite villette e case indipendenti abusivamente. Solo nel 2002 avviene il condono che regolarizza la posizione di tutti che da occupanti diventano regolari cittadini della città sammaritana. Eppure dopo anni di promesse, battaglie e speranze, a Campo Sorbo non è avvenuta l’urbanizzazione dell’area. Ciò costringe i suoi residenti a vivere in condizioni a dir poco disagiate, esponendoli a rischi di ogni genere.
Ai nostri microfoni, l’esponente del Comitato Campo Sorbo, Carmine Spina esprime la sua rabbia per una situazione a dir poco drammatica, scagliandosi apertamente contro l’attuale amministrazione.
E proprio questa mattina il Comune di Santa Maria Capua Vetere fa sapere con una nota stampa di aver finalmente approvato in Giunta Comunale un preliminare del Puc (piano urbanistico comunale, ndr) che prevede tra le altre cose anche l’urbanizzazione di Campo Sorbo. Di seguito il testo integrale del comunicato stampa:
La Giunta guidata dal sindaco Antonio Mirra ha approvato martedì mattina il preliminare del PUC compiendo un nuovo e significativo passo in avanti rispetto alla pianificazione urbanistica della Città di Santa Maria Capua Vetere. Il documento deliberato dall’organo esecutivo rappresenta la sintesi di un lavoro avviato dalla precedente amministrazione ed integrato con le indicazioni dell’Amministrazione Mirra che traggono spunto dalle linee programmatiche della maggioranza Mirra e vanno nella direzione di un Piano che miri alla tutela del verde esistente e quindi all’ambiente, ponendosi in contrasto con l’edificazione selvaggia, che punti alla riqualificazione, alla tutela e all’allargamento del centro storico ma anche alla valorizzazione delle due “porte di ingresso” della città quali l’area del casello autostradale e l’ingresso da Capua, e che infine preveda la “regolarizzazione urbanistica” di alcune aree cittadine tra cui Campo Sorbo. Tale deliberazione si pone all’esito di un percorso che la maggioranza ha inteso condividere anche con le forze politiche di minoranza, le cui osservazioni sono state trasmesse alla Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli “Federico II” unitamente a quelle della maggioranza.
La condivisione del futuro urbanistico della città è stata anche alla base della successiva fase di auditing con la pubblicazione sul sito dell’ente della bozza di piano preliminare sin dallo scorso luglio e poi con gli incontri con gli ordini professionali e le associazioni di categoria.
Con l’approvazione del preliminare del Piano Urbanistico Comunale il procedimento prosegue con la fase che si concluderà con l’adozione del Piano in Giunta e poi con quella delle osservazioni e del recepimento di pareri prima della successiva e definitiva adozione di un PUC che andrà a sostituire il Piano Regolatore attuale che risale a 36 anni fa.