“Chi semina amore raccoglie felicità”. Poche parole ma significative per spiegare il duro lavoro della sua impresa vinicola. All’età di 91 anni si è spento nella giornata di ieri Michele Moio, l’imprenditore che ha fatto la storia del vino campano. Prende infatti il suo cognome il Moio 57, prodotto di punta delle sue cantine di Mondragone.
Sulla pagina Facebook del vino che lo ha reso celebre si legge:
“Michele Moio è scomparso oggi all’età di 91 anni. Ci lascia una figura leggendaria del vino campano. Uno di quelli che ha tenuto duro in una fase in cui sembrava che questa regione dovesse essere cancellata per sempre dalle cartine geografiche della viticultura italiana. E’ stato il papà del Falerno, suo il vino più amato dai napoletani, il Moio 57. Ai figli Bruno e Luigi che hanno continuato sulla sua strada, alla famiglia e ai nipoti tutti le più sentite condoglianze”.
Il Moio 57 è un vino rosso ottenuto da sole uve di primitivo delle cantine Moio, che si trovano a Mondragone, in Provincia di Caserta. Questo vino primitivo viene prodotto tra il fiume Volturno e il monte del Massico e viene chiamato Falerno del Massico. Il numero 57 è un omaggio alla straordinaria vendemmia che si ottenne a Mondragone proprio nel 1957. Vanta diversi riconoscimenti e premi per il suo Falerno Doc, a base di primitivo, anziché di aglianico.
Michele Moio sin da piccolo si occupa del vino ereditando l’azienda vinicola del padre Luigi. Le cantine Moio dal 1880 sono un punto di riferimento importante per tutta la Campania. A Michele si deve il merito nel dopoguerra di aver reso questo vino rosso delle uve di Primitivo la versione moderna di quello tanto caro ai romani.
Alla notizia della sua scomparsa, sono tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sui social network. Messaggi di persone che lo conoscevano o che almeno una volta nella vita hanno brindato con i suoi vini. Oggi i funerali alle 15.30 nella Basilica Maria Santissima Incaldana a Mondragone.