“Pullman non sicuri”: a Napoli arrivano gli Ispettori del Ministero dei Trasporti


Dopo l’incidente della metropolitana di Napoli del 14 gennaio, con lo scontro di tre treni, la Procura della città partenopea ha deciso di sequestrare i convogli e le relative scatole nere. Una situazione che a distanza di giorni ha spinto l’Anm a sospendere ancora la circolazione nel tratto Colli Aminei-Piscinola in attesa del dissequestro.

Oggi, come fa sapere ‘Il Mattino’, si registra una nuova indagine ai danni dell’Azienda di Mobilità Napoletana. Gli ispettori del Ministero dei Trasporti hanno infatti aperto un’indagine sulla sicurezza degli autobus, in particolare quelli del deposito di via Nazionale delle Puglie. Nella giornata di ieri sono arrivati gli ispettori a controllare lo stato dei mezzi. Questo è solo una prima verifica a cui faranno seguito altre.

Un provvedimento preso dopo il rifiuto di 63 dipendenti dell’Azienda di Mobilità di uscire l’8 gennaio scorso per presunti problemi ai mezzi. Disagi si erano verificati alla circolazione con diverse corse cancellate. L’Anm quindi si era vista costretta a pubblicare un comunicato accusando apertamente i dipendenti:

“Gli autobus in questione sono quelli che circolano ogni giorno a Napoli, che hanno regolare idoneità da parte della motorizzazione e vengono costantemente manutenuti”.

Un comunicato che ora non è più presente sulla pagina di Anm.

Uno scontro che ha spinto il sindacato Usb a chiedere ripetutamente l’intervento del Ministero segnalando i disagi degli autisti dei pullman. Come si apprende dal ‘Il Mattino’, preoccupa sopratutto la situazione dei fari su alcuni bus che non illuminerebbero a sufficienza la strada. Oltre alla mancanza di un vero kit di sicurezza (dalle cassette di pronto soccorso ai martelletti per i vetri).

Anche per questo il sindacato ha indetto uno sciopero per la giornata del 3 febbraio. Come si legge sul sito del sindacato Usb Napoli:

“Uno sciopero per sensibilizzare le autorità competenti, la politica tutta ed il Ministro dei Trasporti nel prendere in seria considerazione le nostre denunce a tutela della sicurezza del trasporto su gomma e ferro”.

Tra il sindacato e l’Anm, sarà quindi il Ministero a far capire se realmente i mezzi non sono sicuri, mettendo così a rischio i cittadini.


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