Nel mondo odierno, dove tutto corre veloce, c’è qualcuno che ancora ama immortalare le persone con le vecchie macchine fotografiche. Quelle grandi, in legno, che si devono appoggiare su un cavalletto tanto che sono pesanti.
Alessandro Genovese, classe ’90 e nato a Torre Annunziata, le progetta e costruisce da solo. Laureato in design industriale presso la Facoltà di Architettura di Aversa si specializza in fotogiornalismo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Una passione quella per la foto che è diventata il suo mondo. Nel tempo libero poi costruisce macchine fotografiche in legno ispirate ai modelli usati dai pionieri della fotografia nei primi anni del ‘900. In giro per la città di Napoli, come raccontato in un servizio realizzato il 1 febbraio da ‘Mezzogiorno Italia’ (dal minuto 16), insieme alla sua nuova amica: una macchina fotografica antica in legno. Ben venti i modelli progettati da Alessandro prima di arrivare a questo, ispirandosi anche a quelle usate dai fotografi di strada in Afghanistan.
Una camera analogica che nella parte posteriore racchiude anche una camera oscura. E subito lo scatto, come le moderne macchine digitali, è pronto per essere ammirato anche se in bianco e nero. Come spiega Alessandro Genovese:
“Questo è un modo per staccarmi dalla frenesia del mondo digitale. Facciamo tante fotografie ma non siamo mai pienamente soddisfatti. La prima volta che ho portato un mio modello in Danimarca non ho ottenuto la curiosità di nessuno, solo dei più anziani. Qui a Napoli è diverso. Ci vuole molto tempo per fare uno scatto con questa macchina, e ormai è difficile concedersi dieci minuti per una sola foto”.
E sono tantissimi i soggetti raffigurati da Alessandro nei suoi giri per i vicoli di Napoli, con turisti e residenti che lo guardano ammirati. E ringraziano per i suoi scatti e per quel ritorno al passato, anche se per pochi minuti.
Ecco alcuni scatti del fotografo Alessandro Genovese: