Sembra non essere iniziato nel migliore dei modi, per la città di Napoli, questo 2020.
Secondo i dati dell’ARPAC al 5/02/2020, per quanto riguarda la qualità dell’aria, il capoluogo campano risulta aver sforato per ben 25 volte i limiti previsti per le polveri sottili (PM10), presenti nell’aria e che respiriamo tutti i giorni. A seguire, in ordine di inquinamento, ci sono inoltre San Vitaliano con 29 giorni, Acerra con 27 giorni e Volla con 26 giorni.
È Legambiente, con il suo report annuale “Mal’Aria” sull’inquinamento atmosferico ambientale, a lanciare l’emergenza smog. Infatti risultiamo essere già al limite dei 35 giorni annui concessi dall’Unione Europea prima che scatti la sanzione per inquinamento.
Ma quali sono le cause? “Il traffico in città è la fonte principale di polveri sottili, bisogna ridurlo per avere una mobilità nuova, sostenibile e a zero emissioni. Ma sono importanti anche altri settori, come il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’industria. Mettendo insieme politiche integrate si riuscirà ad uscire da questa emergenza.” afferma Andrea Minutolo, coordinatore scientifico di Legambiente.
Non da meno, inoltre, sono le conseguenza sulla nostra salute. Nel 2013, infatti, l’Agenzia nazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha inserito l’inquinamento atmosferico e le polveri sottili tra le sostanze cancerogene di tipo 1.
Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, ha dichiarato al Mattino : “È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura. In particolare a livello locale è fondamentale incentivare davvero la mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare, vera spada di Damocle delle nostre città dove i continui tagli, ritardi, guasti e disservizi si traducono nel quotidiano nel disastro della Circumvesuviana e dei continui problemi alle linee 1 e 2 della metropolitana. Meno efficienza e efficacia del trasporto pubblico significa inevitabilmente più auto private per strada e più smog per i polmoni dei cittadini”.