Il coronavirus è l’argomento di queste settimane, arrivato anche in Italia porta con se casi di razzismo e paura infondata. Dopo il caso di Ischia, arriva uno di una biblioteca di Napoli che ha obbligato alcuni studenti residenti al Nord Italia ad indossare la mascherina per entrare. Inoltre sono stati costretti a consultare i libri in una stanza isolata.
Come riportato da Repubblica, vi trascriviamo lo scambio di battute tra uno studente residente in Campania e la bibliotecaria.
«Lei risiede in Campania, giusto?». «Sì, perché?». «Se fosse stato residente in qualche regione del Nord avremmo dovuto chiederle di mettere una mascherina». «Mi scusi, perché?». «Disposizioni del direttore, avrà le sue ragioni». «Ma c’è una direttiva ministeriale?». «Non so ma credo di sì, altrimenti il direttore mica si esporrebbe così, no?».
Nessuna circolare, nessuna direttiva ministeriale, soltanto un’iniziativa poco carina del direttore della biblioteca che ha fatto imbufalire molti studenti. Studenti rei di essere residenti al nord, che magari non salgono nel loro paese da mesi perchè impegnati nello studio della sessione invernale.
Molti studenti si sono rifiutati di indossare la mascherina, ma qualcuno per quieto vivere ha deciso di seguire le direttive e si è messo in isolamento nella stanza a studiare.
Una psicosi, questa del coronavirus, che rischia di emarginare molte persone e alimentare un odio non necessario nel nostro paese.