Ercolano, riaperto il sentiero del “Fiume di Lava”: ripercorre la colata del 1944
Mar 02, 2020 - Claudia Ausilio
E’ stato riaperto al pubblico stamattina il sentiero numero 9 del Parco Nazionale del Vesuvio, guidato da Agostino Casillo.
Il sentiero denominato “Il fiume di lava” si trova al confine del comune di Ercolano. I lavori di recupero fanno parte del Grande Progetto Vesuvio e la riapertura è avvenuta oggi alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
“Questa mattina è stato riaperto il sentiero del Fiume di Lava in località Osservatorio, – ha dichiarato il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto – un luogo unico al mondo in cui è possibile vedere i segni dell’attività del Vesuvio. Sono certo che questo luogo diventerà un punto di riferimento per tanti escursionisti e appassionati di passeggiate all’aperto, ma la cosa più bella di questa mattinata sono state le centinaia di bambini che hanno visto un posto a loro completamente sconosciuto e, tra stupore ed entusiasmo, hanno fatto mille domande per saperne di più. In un periodo complicato, un istante di normalità“.
“Il recupero del Vesuvio, – ha affermato il ministro Sergio Costa – dopo il maxi incendio del luglio 2017, passa per un altro anello, un altro tassello: l’apertura, oggi, del nuovo sentiero “il Fiume di Lava”. Sappiamo bene che la zona vesuviana è una zona meravigliosa quanto problematica e per questo è nato il “Grande progetto Vesuvio”, cioè un piano pluriennale di investimenti e rigenerazione naturalistica del Vesuvio, con il fine di rilanciare l’Area attraverso tutta la comunità, dai comuni all’Ente Parco e al Ministero dell’Ambiente. Sarà un sentiero che percorrerà la colata lavica del 1944, un percorso naturalisticamente e paesaggisticamente superlativo, inoltre i turisti arriveranno qui, grazie a infrastrutture green, in modo sostenibile. L’importanza della rete sentieristica passa per la riqualificazione, un’operazione fondamentale non solo per il Parco del Vesuvio, ma per tutta l’Italia. La maggior frequenza, il maggior controllo e la maggior attenzione di un’area previene anche l’incuria del territorio, gli incendi e le attività criminali che, come sappiamo molto bene, minano l’ambiente e la salute dei cittadini”.
“La realizzazione di questo secondo progetto ad appena tre mesi dall’inaugurazione del sentiero n.7 dimostra che stiamo procedendo spediti verso la realizzazione del Masterplan del Grande Progetto Vesuvio– ha dichiarato Agostino Casillo Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio” – Quando presentammo alla comunità il Masterplan insieme proprio al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ringrazio per la sua costante vicinanza e il prezioso supporto, in molti pensavano che sarebbe rimasto su carta, invece oggi mostriamo i risultati di un lungo lavoro”.
“Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con impegno alla realizzazione di questa importante opera – continua Casillo – che si inserisce in una strategia complessiva di rilancio dell’area protetta che mette al centro la tutela del nostro patrimonio di diversità, coniugandola con uno sviluppo sostenibile delle comunità locali”.
Il percorso parte nei pressi dell’Osservatorio Vesuviano e ripercorre la colata lavica dell’eruzione del 1944, l’ultima avvenuta: durante la quale furono emessi 21 milioni di metri cubi di lava, distrutti numerosi centri abitati e le ceneri giunsero fino in Albania. Adatto alle scolaresche permette di visitare anche il museo annesso alla struttura. Appena imboccato il sentiero si procede verso un bosco di latifoglie e ci si immette in una strettoia con sulle pareti le pomici del 79 d.C..
Si prosegue fino alla macchia mediterranea con le ginestre e l’elicriso, la valeriana, la vedovina marittima e la carota selvatica. Questo tratto conduce al “fiume di lava”, colonizzato dal lichene pioniere Stereocaulon vesuvianum, che gli dà una tipica colorazione grigio-argentea.