Omicidio Ugo Russo, il complice dichiara che i soldi servivano per andare in discoteca
Mar 03, 2020 - Veronica Ronza
A pochi giorni dall’omicidio in cui ha perso la vita Ugo Russo, il complice a cui si accompagnava ha dichiarato agli investigatori, secondo quanto appreso da larepubblica.it, che la finalità della rapina era quella di recuperare soldi per “andare a ballare”.
Il ragazzo, dopo l’accaduto, si è dato alla fuga e si è rifugiato a casa della nonna, nei Quartieri Spagnoli. Solo alle 13.30 è stato ritrovato dalle autorità, insieme al padre. Come la vittima, il ragazzo non ha precedenti penali, abita nella zona del Pallonetto di Santa Lucia e non frequenta la scuola. Così come dichiarato da lui stesso preferisce trascorrere le giornate in strada. Non ha occupazione, non svolge nessuna attività sportiva né manifesta alcuna passione.
Quel sabato sera i due minorenni avevano intenzione di compiere prima la rapina e poi recarsi in discoteca. Così avevano individuato e seguito la Mercedes fino in Via Generale Orsini. Russo, col volto coperto e armato di una pistola finta, scende dal motorino ma il carabiniere bolognese di 23 anni reagisce sparando tre colpi.
Il carabiniere, che si trovava in compagnia della sua fidanzata, non era in servizio ed attualmente è indagato con l’ipotesi di omicidio volontario. L’autopsia e gli accertamenti provvederanno a fare piena chiarezza sull’accaduto e sui provvedimenti da adottare.
Nel frattempo il legale del carabiniere, Enrico Capone, confida nell’operato della magistratura e manifesta il dispiacere suo e della famiglia del suo assistito per la morte del 15enne, comprendendo il dolore espresso più volte dai familiari della vittima.
Nella giornata odierna, il complice di Ugo Russo, quasi 17enne, assistito dall’avvocato Mario Bruno, comparirà davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo. Ha già escluso di aver commesso insieme ad Ugo un’ulteriore rapina quel giorno, anche se in tasca la vittima aveva un altro orologio di valore e una collanina.
Le indagini verteranno anche sulla provenienza di quegli oggetti, ed insieme all’autopsia e ai filmati della videosorveglianza della zona contribuiranno a chiarire la dinamica della vicenda.