Sono state quattro ore di confusione totale. Quattro ore in cui i sindaci, i presidenti delle Regioni e tutti gli studenti aspettavano l’ufficialità della chiusura delle scuole e delle università in Italia. Ufficialità che è arrivata alle 18 direttamente dalle parole del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in Conferenza stampa e di quelle di Conte che stasera firmerà il decreto.
“Non è stata una decisione semplice, ma abbiamo deciso prudenzialmente di sospendere le lezioni fuori dalla zona rossa fino al 15 marzo a partire da domani”.
Poche parole quelle della Azzolina che confermano quando trapelato alle 14 a tutti gli organi di stampa. Fonti del governo avevano infatti comunicato ai giornalisti presenti a Roma e alle agenzie, la chiusura di tutte le scuole e università d’Italia per una quindicina di giorni. Pochi minuti dopo il take e la diffusione della notizia sui diversi siti, tra cui il nostro, è arrivato il dietrofront del ministro.
“Nessuna decisione sulla scuola è stata presa, non c’è la chiusura al momento. Abbiamo chiesto al comitato scientifico una valutazione se lasciarle aperte o chiuderle, che sia proporzionale allo scenario epidemiologico del paese in questo momento. La decisione arriverà nelle prossime ore, tutti sarete informati”.
Una confusione totale dato che alcuni sindaci e presidenti della Regione già alle 14 avevano annunciato la chiusura della scuola e delle università e hanno dovuto modificare i post generando caos tra i cittadini. In questa emergenza infatti mancano provvedimenti coerenti e puntuali. Nonostante Conte abbia sottolineato la verità e la trasparenza fatta dal governo sopratutto sulle scuole spiegando cosa è successo poche ore prima:
“Non c’eravamo lasciati con la decisione finale. Abbiamo aspettato la valutazione tecnico-scientifica per questo non abbiamo comunicato nulla. Puntiamo a un contenimento del contagio perché rischiamo un sovraccarico del sistema sanitario e pochi posti in terapia intensiva“.
La Ministra Azzolina ha poi rassicurato tutti che le lezioni ci saranno ma a distanza.
“È una decisione di impatto, io spero che gli alunni tornino al più presto e mi impegno perchè il servizio pubblico essenziale, seppur a distanza, venga fornito ai nostri studenti“.
Sul sito del Ministero è infatti presente un modulo per la richiesta di lezioni per via telematica. Gli studenti, come più volte sottolineato dal governo, non perderanno l’anno scolastico. Presto arriveranno provvedimenti anche per i genitori che lavorano.
“Ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati. È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il Ministro Gualtieri e gli altri Ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per ridurre al massimo i disagi”. Così il viceministro all’Economia Laura Castelli dopo la decisione di chiudere le scuole per l’emergenza coronavirus.