L’emergenza Coronavirus continua e colpisce sempre più l’Italia, ormai dichiarata interamente zona rossa. È risultato necessario adottare nuovi provvedimenti e esortare la popolazione a modificare le proprie abitudini di vita, così come disposto dal Dpcm 9 marzo 2020.
Le disposizioni, valide fino al 3 aprile, prevedono una limitazione delle attività di esercizi commerciali, bar e ristoranti, eventi sportivi, supermercati e centri commerciali, evitando in tal modo situazioni di affollamento. Del tutto sospese, invece, le attività didattiche, i concorsi pubblici, gli eventi, le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Chiudono cinema e teatri, palestre, discoteche, sale scommesse e tutti i luoghi che prevedono assembramenti di persone.
Restano attivi gli uffici comunali, farmacie e parafarmacie, trasporti sociali, assistenza domiciliare, cimiteri, ambulatori medici e tutti gli altri servizi essenziali e urgenti.
Il contributo di ognuno di noi è fondamentale per cui risulta necessario adottare un nuovo stile di vita. Innanzitutto bisogna mantenere una distanza di almeno un metro dagli altri, in modo da evitare il contagio. Inoltre, se dovessero presentarsi i primi sintomi, quali febbre, non bisogna assolutamente recarsi al pronto soccorso ma chiamare il proprio medico di base dalla propria abitazione. Devono assolutamente rimanere in casa anziani e persone immunodepresse o con patologie, in quanto più esposti al rischio Coronavirus.
Sono vietati gli spostamenti verso altri comuni, tranne che per motivazioni di lavoro o sanitarie. È preferibile rimanere in casa ma non è vietato uscire a fare una passeggiata all’aria aperta, evitando assembramenti, così come fare la spesa, una persona per famiglia, non affollando i punti vendita, come invece è successo nelle ultime ore.
Si tratta di una serie di accorgimenti che non puntano a stravolgere la nostra vita, semplicemente richiedono alcune rinunce che possono essere decisive per la sopravvivenza del nostro Paese.