Galli sottovalutò il coronavirus: “In Italia difficilmente potrà diffondersi”
Mar 19, 2020 - Francesco Pipitone
In queste si è scatenata la macchina del fango contro il dottor Paolo Ascierto. Il merito, chiamiamolo così, è del professor Massimo Galli che, nel corso di Carta Bianca, ha negato ogni merito del team del Pascale sul trattamento della polmonite da coronavirus con il Tocilizumab. Il primario del Sacco di Milano ha affermato che il protocollo era già in uso negli ospedali della Lombardia, ma, ammesso che abbia detto la verità (cosa da dimostrare) non ha spiegato come mai non erano stati informati i medici del resto d’Italia.
Ascierto ha precisato proprio questo, cioè che quando si è messo a lavoro con il proprio team nessuno aveva detto che tale cura era stata testata altrove, né quali risultati avesse dato. I medici napoletani, invece, non appena riscontrati risultati positivi ne hanno dato comunicazione ed in pochissimo tempo il protocollo è stato esteso in tutta Italia dall’AIFA. Perché non esistono pazienti di serie A, i lombardi, e pazienti di serie B, quelli delle altre regioni dalla valle D’Aosta alla Sicilia.
Oltre ad avere avuto un comportamento oltremodo scorretto nei confronti del collega del Pascale, dipinto adesso come un imbroglione, è curioso ricordare quanto disse il professor Galli all’inizio di febbraio nel corso di un incontro organizzato dall’Ordine dei medici di Milano: “La malattia da noi difficilmente potrà diffondersi”. Il merito sarebbe stato delle misure intraprese che avrebbero scongiurato ogni pericolo. Sappiamo tutti bene come è andata a finire.